L'Organizzazione mondiale dei migranti (OMI) ha diffuso un comunicato in cui afferma che negli ultimi venti giorni non sono arrivate segnalazioni riguardanti migranti morti nel Mediterraneo. Nel mese appena concluso sono morti, in totale, 21 migranti, contro i 62 morti nello stesso mese del 2016, come leggiamo su "Il Post". I morti totali dell'anno in corso sono più di 2200, contro i più di 3000 dello scorso anno.

I motivi della diminuzione

Se per alcuni, tra cui il Washington Post, la diminuzione sembra essere un mistero, in tanti, soprattutto in Italia, imputano il calo del fenomeno al calo delle partenze.

Oltre, ovviamente, a varie pseudo teorie del complotto di cui ad ora non abbiamo nessuna conferma.

Un ruolo fondamentale nel calo delle partenze sembra averlo la Guarda costiera libica, in realtà costituita da un'accozzaglia di milizie, non sempre facilmente distinguibili dai trafficanti di essere umani, che ha ricevuto supporto logistico e fondi per l'addestramento da Italia e Unione Europea. Altro motivo potrebbero essere gli accordi stipulati tra Niger, Italia e Unione Europea. Il paese africano è un importante crocevia nello snodo dei migranti che arrivano da tutta l'Africa e sperano di arrivare in Libia; con i nuovi accordi, di cui non conosciamo comunque i dettagli, entrare in Niger dovrebbe diventare più complicato.

L'inchiesta di Associated Press

Un'inchiesta dell'agenzia di stampa americana avrebbe rivelato che alcune milizie libiche che in passato si occupavano del traffico dei migranti sarebbero state pagate dallo stesso governo libico per interrompere la loro attività. Tale denaro arriverebbe niente meno che dal governo italiano, che sembrerebbe quindi aver dato il benestare ad una forma di corruzione per arginare l'ondata migratoria.

Il nostro governo, fino ad adesso, ha smentito categoricamente l'esistenza di tale accordo.

I campi di detenzione libici

Da ricordare il fatto che un minor numero di sbarchi non significa che un minor numero di persone decida di partire per scappare da guerre, fame e violenza. Un minor numero di arrivi sulle coste italiane significa semplicemente un maggior numero di persone che vengono trattenute nei campi di detenzione libici.

In un rapporto uscito qualche giorno fa, Medici senza frontiere ha denunciato le condizioni spesso disumane in cui vengono tenuti i migranti. I centri sono infatti gestiti per metà dal governo e per metà da milizie armate non sempre ufficiali. E' difficile conoscere il numero esatto di persone rinchiuse nei campi, così come è quasi impossibile sapere quante di loro muoiono aspettando di imbarcarsi per il Mediterraneo.