Il numero dei migranti sbarcati è sceso dai 10.366 dell’agosto 2016 ai 2.859 di quest’anno: per merito di chi? Difficile dirlo. Nell’articolo del Corriere della Sera si parla di 'alcuni personaggi equivoci – queste le parole nell’editoriale – come quelli peraltro non identificati di Sabratha'. Secondo Paolo Mieli, dunque, a loro, va gran parte del merito della riduzione dei viaggi nel Mediterraneo, troppo spesso finiti in tragedia con la morte di centinaia di migranti. A parlare di questa 'Brigata 48' per primi sono stati nei giorni scorsi i corrispondenti a Tripoli della Reuters, immediatamente rilanciati dalle principali testate italiane.
Eppure sono troppe le ombre che accompagnano questa milizia composta da 'diverse centinaia di civili, poliziotti ed ex-militari'. Lo stesso nome – Brigata 48 – è stato coniato da alcune fonti, per essere ripreso dalle testate mainstream senza essere confermato ufficialmente.
L'operato del ministro Minniti
A fronte dei tanti dubbi sull’esistenza reale o presunta di questa brigata paramilitare, c’è il lungo operato del ministro degli Interni, Marco Minniti. Lo scorso aprile, Minniti siglò con alcuni capi-tribù del sud della Libia un patto per controllare i 5mila chilometri di frontiere meridionali del Paese africano. L’estenuante maratona negoziale durata 72 ore si è conclusa con una promessa da parte dei capi-tribù: 'Per noi beduini gli accordi sono un fatto di sangue'.
'Anche io sono calabrese ed anche per me, per la regione da cui provengo, conta il sangue' avrebbe risposto Minniti garantendo mezzi e fondi ai rappresentanti delle tribù coinvolte in una guerra che dura da tanti mesi.
Migranti e Ong: il codice 'anti-business'
Eppure, il patto sancito non ha riscosso successi, almeno nell’immediato.
Poi è arrivata l’estate: tra luglio e agosto è stato messo a punto dal Viminale il codice che regola le attività delle Ong nel Mediterraneo. L’accordo non è stato sottoscritto da alcune organizzazioni come Medici Senza Frontiere: sono bastate poche settimane per vedere risultati concreti. Se ad aprile gli sbarchi erano arrivati a 12.943 (a fronte dei 9.149 dello scorso anno), a maggio gli arrivi sono saliti a 22.993 (contro i 19.957 del 2016).
Poi il boom di giugno: solo nelle giornate del 27 e del 28 sono arrivati 10mila clandestini. Il codice che ha regolato l’operato delle Ong, dunque, ha ridotto gli sbarchi a quasi 3mila in questo mese. Mieli riconosce lo sforzo del ministro Minniti, sottolineando come 'qualcuno si sia finalmente e provvidenzialmente mosso contro i signori del traffico di essere umani'. E non sono in pochi a intenderlo come attacco alle Ong.