Il vertice di Parigi ha visto i governi di Francia, Germania, Spagna e Italia d'accordo su una gestione più collegiale del problema libico e in generale nord africano. I risultati del vertice possono tradursi così:

  • i migranti in mare vanno salvati
  • il controllo della frontiera europea inizia in Africa e viene affidato a gruppi di mercenari
  • noi UE daremo soldi ai Paesi nord africani, loro risolvono per noi il problema, esportiamo così il modello turco
  • per garantire pace sociale in libia verrà stanziato un contingente militare

Il successo del vertice per l'Italia è evidente, anche perché si è riconosciuto il problema libico come questione europea.

Inoltre i regolamenti di Dublino, che imputano al Paese di primo sbarco l'onere dell'accoglienza sono stati ritenuti insufficienti rispetto alla situazione attuale. La scommessa dell'UE è risolvere la questione libica, costruire uno Stato e poi finanziare i Paesi africani, creando sviluppo in loco. Il generale de Gaulle avrebbe detto. ”Vaste programme”.

Se la frontiera dell'Europa si sposta in Africa, come tuteliamo i diritti dei migranti? Le condizioni dei campi profughi in Libia sono considerate inacettabili dall'ONU. Il segretario delle Nazioni Unite ha chiesto al governo libico di rilasciare i migranti prigionieri delle carceri perché le condizioni sono inacettabili.

Abbiamo spostato il problema dai taxi del mare al deserto

I Paesi a cui daremo soldi, sono Stati democratici in cui vengono rispettati i diritti? O non rischiamo di finanziare dei dittatori locali che hanno come scopo quello di mantenere potere e ricattare l'Europa con l'arma dei migranti? E come verrà interpretata la presenza di militari europei in un continente dove la povertà viene imputata innanzitutto alla colonizzazione che ha depredato di materie prime e che poi ha creato i problemi di povertà da cui il continente nero non riesce a risolversi.

E come verrà interpretato dagli integralisti islamici che sfrutteranno l'occasione per promuoversi difensori del nazionalismo africano e continuare a combattere contro i cristiani. Bella situazione insomma. In tutto questo scenario mancano almeno due variabili geopolitiche importanti: Cina e USA. Gli Usa sono interessati ad aiutare l'UE e a finanziare progetti che creino sviluppo in Africa? La retorica di Trump non promette nulla di buono. La Cina invece potrebbe apprezzare piani di cooperazione che vadano ad avvantaggiare, indirettamente, la sua famosa Via della Seta... Vedremo.