Dopo la presunta lettera ricevuta dal senatore di Forza Italia Antonio Razzi da parte del dittatore nordcoreano, questa volta è Al Bano Carrisi a cercare di intavolare con il despota un dialogo mediante corrispondenza. Lo fa con una missiva resa pubblica dal settimanale "Oggi", nella quale si rivolge a Kim Jong-un nella speranza di evitare che le tensioni internazionali di queste settimane possano sfociare in una guerra. "Non diventi il nuovo Hitler, un imperatore del bene" scrive il cantante. Vediamo i dettagli.
La lettera del cantante
"Carissimo presidente Kim Jong-un, il mio nome è al bano carrisi e sono un cantante popolare italiano che vuole dirle alcune cose.
Le notizie che arrivano dalla sua nazione la dipingono come un capo molto amato dal suo popolo. Non posso sapere se questo sia sincero, ma vedo che ha dei problemi con il resto del pianeta, a seguito dei test missilistici del suo programma atomico". Così apre la missiva recapitata al dittatore da Al Bano, che poi prosegue: "Se anziché spararlo in mare insieme ai missili, rivolgesse quel denaro alle persone che soffrono, sono sicuro che diventerebbe un Imperatore del Bene, e sarebbe rievocato per sempre per quanto di positivo fatto per l'umanità intera".
La lettera del cantante di Cellino San Marco prosegue ricordando altri celebri dittatori: "I libri di storia narrano le azioni di dittatori come Mussolini, Hitler, Gheddafi, Saddam".
Leader che secondo Al Bano avrebbero usato il loro enorme potere per scatenare delle guerre. Infine rivolge un appello al leader nordcoreano: "Se accantona i propositi di provocazione di una guerra le garantisco che per il sottoscritto e molti altri cantanti sarà un piacere recarsi in Corea del Nord a cantare per lei, per celebrarla come promotore di una nuova epoca di pace."
Al Bano riuscirà nell'intento?
La lettera del cantante sortirà effetti sul dittatore nordcoreano?
Secondo quanto reso noto dal senatore Razzi, che conosce personalmente Kim Jong-un e si è recato più volte nel suo paese, il leader nordcoreano sarebbe un amante della musica italiana, tanto che avrebbe - il condizionale è d'obbligo - invitato il gruppo "Il Volo" ad esibirsi a suonare in Corea del Nord. Riuscirà la missiva di Al Bano a indurre il despota ad un atteggiamento diverso?
Difficile crederlo, tuttavia è bene ricordare come il leader russo Putin avesse aperto le porte del Cremlino al cantante, mentre quando a visitare Mosca fu il leader leghista Salvini ottenne un'accoglienza decisamente più fredda. Chissà che il prossimo ministro degli esteri anziché Alfano possa essere Al Bano.