Che tra il senatore Antonio Razzi ed il dittatore nord coreano ci siano rapporti di amicizia non è una novità. Più volte l'esponente di Forza Italia si è recato in Corea del Nord a rendere omaggio a Kim Jong-un, arrivando al punto di offrirsi come intermediario per sanare i rapporti tra il despota ed i governi occidentali, sempre più ai ferri corti. Ora che la crisi diplomatica è accesa come mai in precedenza Razzi rivela di aver ricevuto una missiva, che gli sarebbe stata consegnata per mano dell'ambasciatore del regime in Italia. Vediamo i dettagli.

La lettera di Kim

Razzi ospite ai microfoni di "Un giorno da Pecora", mostra una missiva che afferma di aver ricevuto dal dittatore nordcoreano. "Me l'ha portata l'ambasciatore di Pyongyang in Italia, il quale mi ha telefonato per comunicarmi che doveva consegnarmela" racconta ai conduttori della trasmissione radiofonica di Radiouno. Razzi afferma che non potendo recarsi personalmente presso l'Ambasciata, la lettera gli è stata recapitata a Pescara, dove attendeva di prendere un autobus.

Il contenuto della missiva

Alla inevitabile domanda circa il contenuto della lettera, che il senatore ha spiegato essere scritta in inglese e tradotta in spagnolo, lingua parlata da sua moglie, Razzi racconta che nel testo Kim rivolge parole pesanti nei confronti di Donald Trump, il quale ormai rappresenta il suo nemico numero uno.

La missiva prenderebbe spunto dalle dichiarazioni che il presidente statunitense ha rilasciato alle Nazioni Unite nei confronti del dittatore. "Kim è scontento delle parole usate da Trump", sottolinea il senatore azzurro. Poi in merito alla diatriba tra Trump ed il leader nordcoreano afferma di non essere d'accordo con nessuno dei due.

"Con questo scambio di accuse si dimostrano entrambi due asini. Io mi sono offerto per interloquire con entrambi, ma nessuno sembra interessato" conclude Razzi.

Circa le armi atomiche

Razzi sostiene di essere in grado di riportare la pace tra i due leader, e sostiene che un eventuale incontro dovrebbe svolgersi nel nostro paese: "Kim Jong-un ama l'Italia, e indossa cravatte prodotte da noi.

Ultimamente gliene sono state regalate alcune - racconta il senatore - inoltre ama la nostra musica, ha invitato il gruppo "Il Volo" a suonare il Corea del Nord". Razzi riferisce di interloquire con il despota parlando in tedesco, lingua che Kim avrebbe appreso durante il suo percorso di studi in Svizzera. Quando i conduttori gli domandano se la Corea del Nord possiede veramente armi atomiche risponde: "penso di si, ma non l'ho vista. Io mi faccio gli affari miei".