Cesare Battisti, 62 anni, è stato fermato ieri nella città di Corumbà, Mato Grosso du Sul (Bolivia), con l’accusa di trasferire illegalmente denaro all’estero. Secondo il quotidiano di Rio de Janeiro ‘O Globo’, la polizia brasiliana avrebbe arrestato l’ex membro del Pac, Proletari armati per il comunismo, alla frontiera tra Brasile e Bolivia. Gli agenti di polizia che hanno arrestato Battisti, dichiarano che l’ex terrorista aveva con sé poco più di 10 mila reais e qualche centinaio di dollari, una somma alquanto modesta se si pensa che 10 mila reais corrispondono a circa 3000 euro, ma tanto è bastato alla ‘Policia Federal’ per trattenerlo e metterlo in stato di arresto.
I difensori dell’ex estremista di sinistra si sono subito mobilitati e hanno presentato un ricorso per la scarcerazione immediata.
Il segretario del Pd, Matteo Renzi, appresa la notizia avanza richieste al governo brasiliano, in un tweet dice “Stava fuggendo, l’hanno preso, adesso lo restituiscano all’Italia”.
#Battisti stava fuggendo in Bolivia. L'hanno preso. Adesso le autorità brasiliane lo restituiscano all'Italia, subito. Chiediamo #giustizia.
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 4 ottobre 2017
#Battisti stava fuggendo in Bolivia. L'hanno preso. Adesso le autorità brasiliane lo restituiscano all'Italia, subito. Chiediamo #giustizia.
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 4 ottobre 2017
Cesare Battisti è stato condannato in via definitiva a quattro ergastoli, le accuse sono di omicidio, 4 per l’esattezza di cui 2 commessi in prima persona, e svariati reati legati al terrorismo e ‘lotta armata’: rapina, possesso di armi illegali e banda armata, reati commessi durante i cosiddetti ‘anni di piombo’ in Italia, ad accusarlo il pentito Pietro Mutti, un suo ex compagno dei Proletari armati per il Comunismo.
L’ex militante del Pac, pur proclamandosi innocente, viveva in latitanza nello stato sudamericano, nel 2007 fu arrestato ma quattro anni dopo il presidente Lula gli concesse la grazia e lo status di rifugiato politico, a nulla valse la richiesta di estradizione del governo italiano. Cesare Battisti è conosciuto anche per le sue doti di scrittore, durante la sua latitanza in Francia, infatti, ha pubblicato alcuni romanzi noir riscuotendo un discreto successo, anche perché i suoi libri siano ispirati alle sue ‘avventure’ come esponente di lotta armata.
Al momento non ci sono dichiarazioni rilasciate dal governo brasiliano, né tanto meno dal presidente Michel Temer. Il governo dell'attuale presidente brasiliano ha sempre preferito evitare il confronto diretto sulla questione Battisti, ma la tentata fuga dell’ex terrorista in Bolivia riaccenderà sicuramente la questione dell’estradizione e quasi per certo il governo italiano applicherà pressioni in merito.