La nuova inchiesta sulle presunte infiltrazioni della mafia siciliana a Roma è coordinata dalle procure di Caltanissetta, da quella capitolina e dalla procura nazionale Antimafia. Al momento le notizie che trapelano sono frammentarie, riportate soprattutto dal quotidiano Repubblica. Le certezze sono che il presunto boss del clan mafioso di Gela, Salvatore Rinzivillo, è finito in manette all’inizio di ottobre insieme all’avvocato Giandomenico D’Ambra.
Dalle intercettazioni ambientali e i filmati girati dagli investigatori, emerge un’immagine della mafia siciliana vecchio stile, dove il ‘padrino’ Rinzivillo veniva onorato persino del baciamano. Coinvolto nell’inchiesta anche lo 007 Marco Lazzari, già carabiniere a Nassiriya. Ma quello che avrebbe fatto saltare sulla sedia i magistrati è una intercettazione di un colloquio avvenuto tra il boss di Gela, con funzioni di raccordo tra la Sicilia e Roma, e il dirigente della Regione Siciliana Filippo Guarnacci (suo presunto emissario) in cui quest’ultimo afferma di dover incontrare “chissu è na combriccola ca fici acchianari u sinnacu nuovo”, ovvero una delle persone che hanno contribuito a far eleggere il nuovo sindaco: Virginia Raggi secondo il Gip di Caltanissetta David Salvucci (stando a quanto riporta Repubblica).
Ma il nome di questo personaggio resta per il momento avvolto nel mistero. Insomma, ci troviamo di fronte a una nuova Mafia Capitale?
La mafia siciliana trasloca a Roma
“Un conto è la mafia cattiva, la mafia infame, e un conto è la mafia buona”. Così parlavano di Salvatore Rinzivillo, detto Totò, presunto boss di Gela con due fratelli all’ergastolo, due avvocati romani, Leonardo Ferlito e Giandomenico D’Ambra, prima di incontrarlo al ristorante ‘Da Brando’, sulla via Flaminia Vecchia, nel maggio del maggio del 2016. I due non sanno di essere intercettati dal Gico della Guardia di Finanza. Ferlito, una volta arrivato Rinzivillo, si abbandona al classico baciamano. D’Ambra si trattiene, ma sarà quest’ultimo a venire arrestato perché accusato di avere il compito di “sistemare” i processi del boss in Cassazione.
Virginia Raggi coinvolta nella nuova Mafia Capitale?
Uno degli spunti investigativi più interessanti finora emersi (almeno per i giornali sempre in cerca di scoop o presunti tali) è un’intercettazione risalente al 10 luglio del 2016, in cui Rinzivillo e il già citato Guarnacci, inviato a Roma, si scambiano alcune frasi. “Stamu aspittannu all'amico, chiddu da fotografia”, dice il dirigente regionale siciliano, il quale poi specifica che si tratta di una delle persone che avrebbe fatto eleggere il “sinnacu nuovo”, ovvero Virginia Raggi, entrata da pochi giorni in Campidoglio. Ma il nome di mister X, la fotografia, e se l’incontro sia davvero avvenuto restano al momento un mistero.
Rinzivillo ambasciatore della mafia a Roma per conto di Guttadauro?
Salvatore Rinzivillo, destinatario anche di un altro baciamano, quello del chirurgo ortopedico romano, Giuseppe La Cava, avrebbe concentrato i suoi interessi criminali sul mercato ortofrutticolo di Fondi (LT) che serve tutto il bacino della Capitale. Il suo ruolo sarebbe anche quello di ‘ambasciatore’ di Cosa Nostra a Roma, città dove attualmente risiede Giuseppe Guttadauro, detto u dutturi, ex capo mafia del quartiere Brancaccio di Palermo. Il fratello di Guttadauro, Filippo, altri non è che il cognato di Matteo Messina Denaro, il latitante più ricercato d’Italia. Il sospetto degli inquirenti è che i due pezzi da novanta siano esponenti della nuova Mafia Capitale targata Sicilia.