Sono state sottoposte a provvedimenti di custodia cautelare tredici persone dedite a truffe ai danni di anziani su tutto il territorio nazionale. Il provvedimento è stato eseguito dalla Polizia di Stato in collaborazione con i Carabinieri nelle prime ore del mattino, ed è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari di Frosinone Ida Logoluso su richiesta del pm Barbara Trotta. Le indagini sono iniziate nel novembre del 2015 ad opera della Questura di Frosinone e dei Carabinieri del nucleo operativo locale, in seguito ad oltre 10 denunce presentate da persone anziane truffate.

La truffa

Il "modus operandi" della banda era sempre lo stesso: di solito telefonavano agli anziani, spacciandosi per un maresciallo dei Carabinieri o per un avvocato, riferendo che un familiare si trovava presso un ufficio di polizia in seguito ad un presunto incidente. A ciò si aggiungeva la richiesta di pagamento di una ingente somma di denaro che sarebbe servita per riparare il danno provocato dal familiare in seguito al sinistro.

Qualora la somma richiesta non fosse stata versata, si paventavano gravi conseguenze per il parente. La telefonata si concludeva con l'accordo per un incontro e la consegna di denaro presso l'abitazione delle vittime e, in qualche caso, si concretizzava con la richiesta di gioielli o preziosi in genere.

I malviventi erano molto abili nello svolgimento della loro attività illecita, riuscendo anche a carpire, tramite una semplice chiacchierata telefonica, molti dettagli sulla vita della vittima e sui suoi familiari, in modo da risultare maggiormente convincenti al momento della tentata truffa.

La banda

Si è così giunti ad individuare una vera e propria banda minuziosamente organizzata, all'interno della quale operavano il truffatore che telefonava alle vittime fingendosi avvocato, e i complici che usavano recarsi presso le abitazioni dei malcapitati per riscuotere le somme di denaro.

Inoltre la banda aveva anche studiato una strategia ben precisa per gestire gli introiti percepiti, trasferendo somme di denaro su carte di credito di persone conniventi, e barattando ad esempio i preziosi presso i compro oro più vicini alle zone in cui agivano. Non solo: i malviventi cambiavano di continuo le card ed i cellulari utilizzati, in modo da sviare il più possibile le probabili indagini sul loro conto.

Le truffe sono avvenute in tutta Italia. Solitamente, i responsabili degli illeciti usavano soggiornare in strutture ricettive tranquille, e nell'arco di circa 4-5 giorni effettuavano il raggiro ai danni degli anziani per un raggio di non più di 100 km. La banda utilizzava solo macchine noleggiate, ed ogni volta rientrava a Napoli, luogo di residenza di tutti i componenti. Ad oggi sarebbero circa 66 le truffe che sarebbero state perpetrate o tentate in circa sei mesi. La banda era formata da 13 persone, tutte colpite da provvedimento restrittivo ed una deferita a piede libero.

Sono stati recuperati anche alcuni oggetti delle vittime come oro e preziosi frutto di 5 truffe, del valore di circa 100mila euro.

I raggiri, messi a segno in ogni regione - ad eccezione della Campania - hanno consentito ai truffatori di intascare centinaia di migliaia di euro. A seguito dell'ennesimo colpo effettuato a Colleferro, i militari della stazione dei Carabinieri hanno fermato anche un complice che cercava di rientrare a Napoli dopo essersi recato presso l'abitazione della vittima di turno.