Ha tentato di ottenere una pena detentiva di soli sei mesi Marco Magistri, il tassista che due anni e mezzo fa si rese colpevole di una violenta aggressione ai danni di un anziano, 'reo' solo ed esclusivamente di aver parcheggiato l'automobile nello stallo riservato al suo taxi, per poter acquistare urgentemente i medicinali per il figlio con disabilità. La procura, però, ha ufficialmente rigettato questa possibilità, giudicandola come un provvedimento assolutamente incongruo rispetto alla gravità dell'azione compiuta. A respingere la proposta è stato il pubblico ministero Edoardo De Santis, che ha successivamente richiesto il rinvio a giudizio con l'imputazione di lesioni volontarie gravi.

L'aggressione subita da Antonio Cavallaro

La triste vicenda risale esattamente a venerdì 3 aprile 2015. Il signor Antonio Cavallaro, che all'epoca aveva 64 anni, quel giorno era in cerca di una farmacia nella quale poter comprare le medicine necessarie a suo figlio. L'anziano era in preda all'ansia perché il figlio era alle prese con un attacco di epilessia. Appena giunto in Piazza Barberini, dunque, Cavallaro parcheggia la sua automobile nel posto riservato al taxi e scende dal veicolo frettolosamente. In quel momento, però, sopraggiunge Magistri che, vedendo il suo stallo occupato dal mezzo, perde completamente la testa. Piuttosto che domandare all'automobilista il perché del gesto irregolare, quindi, il tassista si precipita su di lui e comincia a prenderlo a pugni e calci.

La telecamera di sorveglianza incastra l'aggressore

Dopo aver sfogato la sua ira, Magistri ha anche tentato di allontanarsi, lasciando il povero Antonio a terra sanguinante vicino al figlio disperato. Ad incastrarlo, però, è stata la presenza di una telecamera di sorveglianza, che ha ripreso l'intera sequenza senza che l'aggressore riuscisse a rendersene conto.

Il video, peraltro, ha anche spinto due amici del tassista a desistere dall'idea di aiutarlo a farla franca e a scegliere, invece, di collaborare con le autorità per la risoluzione del caso. Cavallaro, che dopo essere stato pestato ha dovuto attendere ben 3 settimane per poter fare ritorno a casa, in seguito ha ottenuto la solidarietà da parte del sindacato, che gli ha consentito di viaggiare in taxi per un lungo periodo in maniera totalmente gratuita. A questo punto, quale sarà la condanna per il suo aggressore?