L’agghiacciante ritrovamento è avvenuto nel sottopasso a Corso Italia, in zona piazzale della Croce Rossa, nei pressi di Porta Pia.

Il ritrovamento

Il corpo di una donna non ancora identificato di circa quarant’anni di carnagione scura, probabilmente di nazionalità brasiliana, ha attirato l’attenzione di un passante che si è affrettato a segnalarne la presenza al 112 e indurre carabinieri, polizia e Scientifica ad accorrere.

Il cadavere presentava gravi lesioni, tra cui una profonda ferita al cranio, escoriazioni sul viso e le braccia ed una gamba fratturata, tutti segnali che lascerebbero presupporre una morte violenta dovuta ad un brutale attacco, inoltre, il corpo giaceva nudo, fatta eccezione per un paio di stivali bianchi che la donna aveva ancora indosso, tutti indizi che andrebbero a nutrire l’ipotesi secondo cui la vittima prima di morire abbia subito una violenza di carattere sessuale.

Le indagini

Resta aperta, dunque, fino agli accertamenti dettati dagli esami autoptici la pista dello stupro, così come si potrà far luce sulla natura nella ferita riportata alla testa, se sia stata causata da una caduta o da un violento colpo inferto da un corpo contundente.

Non vi sarebbero altri indizi che per il momento rivelerebbero l’identità della vittima, i cui effetti sono stati ritrovati accanto al corpo, il cui rinvenimento risalirebbe ad almeno 12 ore dal decesso, per quanto si suppone dato l’aspetto trasandato ed il luogo dell’accaduto che potrebbe trattarsi di una dei numerosissimi clochard che popolano i sottopassi della capitale.

La polemica

La vicenda, che ha assunto tutti i tratti dell’efferato omicidio a giudicare dalle macchie di sangue nei pressi del ritrovamento, torna ad accendere la mai archiviata polemica sulle condizioni in cui attualmente verte la capitale.

Il presidente del Comitato dei residenti del centro storico, Augusto Caratelli, sottolinea di come già a settembre si era premuto per una “bonifica” dei sottopassi di sicurezza, adibiti dai senzatetto a ricoveri di fortuna, fino a giungere allo sgombero di decine di persone che tuttavia ora tornano ad occupare in maniera massiccia quei luoghi considerati come “terra di nessuno”, compromettendo la vivibilità cittadina.

Aumentano, dunque, le pressioni dopo l'emergenza rifiuti sul sindaco di Roma Virginia Raggi, alla quale si richiede un intervento immediato per porre fine ad una situazione considerata non più procrastinabile data la condizione di degrado in cui versa la capitale.