Terrore questa mattina a Macerata, dove un uomo a bordo di un’alfa 147 ha esploso diversi colpi di arma da fuoco colpendo almeno quattro persone, tutte di origini straniere, ferendone una in maniera grave, mentre gli altri sarebbero fuori pericolo.
È stato successivamente arrestato in piazza della Vittoria e identificato come Luca Traini, marchigiano ventottenne incensurato, legato agli ambienti della destra estrema; testa rasata, tricolore legato al collo, dopo aver rivolto il saluto romano al Monumento dei caduti al grido «Viva l’Italia» si è consegnato alle forze dell’ordine.
Il panico nel centro della città
Il giovane, originario di Tolentino, in provincia di Macerata, al momento dell’arresto ha rivendicato la paternità del gesto che ha gettato tutta la città nella più totale panico intorno alle 11:00 di questa mattina brandendo una pistola Glock, che ha poi lasciato nell’auto.
Il sindaco di Macerata, Romano Carancini, aveva indetto il coprifuoco attraverso il supporto dei profili social del comune, avvertendo l’intera cittadinanza di non uscire per le strade della città trasformate in un vero e proprio Far West.
Il legame con la morte di Pamela Mastropietro
Tra i vari punti in cui si è consumata la sparatoria anche via Spalato, poco lontano dall’abitazione di Innocent Oseghale, spacciatore nigeriano ventinovenne, presunto artefice dell’omicidio di Pamela Mastropietro, la diciottenne romana il cui corpo fatto a pezzi è stato ritrovato tre giorni fa all’interno di due trolley abbandonati nelle campagne di Pollenza.
Nell'appartamento di Via Spalato dove Oseghale vive erano stati ritrovati gli abiti sporchi di sangue della ragazza, scappata dalla comunità terapeutica Pars di Corridonia, dove era ricoverata da qualche tempo al fine di superare i suoi problemi legati alla tossicodipendenza; inoltre, dalle registrazioni delle telecamere di videosorveglianza recuperate da una farmacia di zona, era chiaramente visibile la giovane seguita a breve distanza dal nigeriano.
L’ipotesi della 'vendetta'
Si fa, dunque, strada tra gli inquirenti l’ipotesi che il folle gesto di Traini possa ricondursi ad una sorta di vendetta verso comunità nigeriana, che spiegherebbe l’accanimento del ventottenne nei confronti di tutte le persone di colore che ne hanno incrociato la strada.
Intanto, sul profilo Facebook di Alessandra Verni, madre della diciottenne uccisa, numerosi messaggi razzisti contro gli immigrati, un odio che potrebbe essere alla base del raid di questa mattina.