L'associazione belga per il benessere degli animali Gaia rivela immagini scioccanti sulla produzione del prosciutto di Parma nelle fattorie di maiale italiane. I video pubblicati lunedì dall'associazione mostrano i maiali malati, a volte seriamente, e condizioni igieniche deplorevoli. Queste immagini sono state girate nell'Italia settentrionale, in Lombardia, in sei fattorie dedicate alla produzione del prosciutto di Parma, secondo il quotidiano belga Le Soir. Ogni casa conteneva tra 3.000 e 10.000 maiali. L'organizzazione rileva che, in alcune immagini, gli animali sono tenuti in stalle illegali, vietate nell'Unione europea dal 2013 perché gli animali non possono girarsi.

L'associazione richiede il boicottaggio

"È chiaro che la maggior parte dei maiali (di tutte le età) ha subito la rimozione della coda. Il taglio di routine della coda è comunque una pratica proibita da oltre 20 anni nell'Unione europea", si lamenta Michel Vandenbosch, il presidente di Gaia. Gaia chiede ai consumatori di boicottare il prosciutto di Parma nei supermercati. L'associazione per il benessere degli animali invita inoltre i supermercati a chiedere loro di smettere di offrire questi prodotti ai loro clienti. "Il prosciutto di Parma è il risultato di una grave Sofferenza animale", afferma Michel Vandenbosch. "È tempo che i consumatori aprano gli occhi: il prosciutto di Parma non è un prodotto prestigioso.

L'industria difende i suoi prodotti

L'organizzazione chiede anche che il benessere degli animali sia preso in considerazione nei criteri del sistema di sovvenzioni europeo. L'Unione europea distribuisce sette milioni ogni anno al settore. Il consorzio del Prosciutto di Parma, che rappresenta gli attori del settore in Italia, ha risposto alle sue accuse.

Secondo l'organizzazione, l'azione di Gaia non è finalizzata a proteggere gli animali ma ad attaccare il marchio. "Da diversi anni è in atto una campagna di diffamazione contro il prosciutto di Parma, guidata da diverse associazioni di animalisti che, periodicamente e sistematicamente, trasmettono immagini scioccanti invitando il consumatore a smettere di comprare il nostro prodotto" , spiega nelle colonne del quotidiano Le Soir il Consorzio.

Nessuno dei produttori è stato perseguito per abuso, dice il Consorzio, che invita gli autori di immagini a denunciarne i nomi all'autorità giudiziaria. L'organizzazione italiana ricorda inoltre che rispetta le norme europee e nazionali in materia di benessere degli animali, controllate dal Ministro della Sanità italiano.