Arriva da teramo una sconcertante storia che riguarda una piccola di soli due mesi di vita. La mamma, dopo aver telefonato al pediatra per una visita domiciliare, si è sentita dire che il medico non poteva passare e di somministrare alla piccola "una supposta di tachipirina".

Il fatto

Una bimba di soli due mesi di vita e una mamma giustamente preoccupata per la salute della figlia. Dopo aver constatato che la piccola aveva 40 di febbre la mamma ha subito telefonato al pediatra per richiedere una visita a domicilio (vista anche l'età della bimba) che, però, inaspettatamente ha risposto di non avere tempo e di ripassare il giorno successivo in ambulatorio somministrando solo, per il momento, "una supposta di tachipirina".

La donna, come racconta lei stessa, è rimasta sconvolta dalla freddezza della risposta del medico che ha comunicato di non poter passare perché "non aveva tempo".

La mamma, che ha ancora un altro figlio (gemello della bimba), racconta di aver già telefonato al pediatra il giorno prima perché la bimba aveva tosse e catarro ma, quando il giorno dopo la situazione è peggiorata, ha somministrato lei stessa una supposta di tachipirina per poi chiamare immediatamente il medico, ricevendo la risposta già riportata.

La soluzione e, finalmente, la cura per la bimba

Al rifiuto del medico i genitori della piccola si sono trovati nell'obbligo di chiamare un altro pediatra (a pagamento) che è, invece, andato a domicilio a visitare la piccola paziente.

Dalla visita è emerso che entrambi i bimbi hanno la bronchiolite ma il loro pediatra non lo sa ancora visto che, come racconta la stessa mamma, sta ancora aspettando una sua chiamata dal giorno della telefonata del rifiuto della visita a domicilio.

Al momento la bimba ha, finalmente, la possibilità di avere una cura (è, infatti, sotto antibiotici), il 'nuovo' pediatra ha consigliato di tenere sotto controllo anche il gemellino.

La bronchiolite è un'infezione virale che può portare, nei bambini, tante conseguenze (anche gravi e che hanno a che fare con la crescita). Per la gravità della situazione (cioè il rifiuto del medico) e per le possibili conseguenze evitate dall'intervento del pediatra chiamato privatamente (quindi a pagamento), i genitori dei gemelli dichiarano di voler presentare un esposto all'Ordine dei Medici. "Sono sicura che i bimbi si riprenderanno ma non è giusto quello che è successo perché un pediatra dovrebbe starci vicino" conclude la mamma.