Rupa, una 19enne del Bangladesh, si prostituisce in uno dei tanti bordelli del suo Paese. La sua storia merita attenzione per la sua estrema drammaticità. Rupa non vende il suo corpo da un giorno, o un anno, ma da molti anni. La prima volta che ha messo piede in un bordello aveva 13 anni. La ragazza era stata data in sposa a un uomo che aveva il triplo della sua età. L'uomo è morto e Rupa si è dovuta rimboccare le maniche. Trovare un lavoro, in Bangladesh, è arduo e l'unica cosa che la ragazzina aveva trovato erano stati spavaldi e cinici profittatori.

Questi, pur di farla prostituire nei bordelli bengalesi ed aggirare la normativa, le avevano somministrato steroidi che vengono usati sulle mucche. Lo scopo era farla sembrare più grande ed avvenente. Rupa, alla fine, sembrava una maggiorenne, non certo una ragazzina di 13 anni.

Doveva assumere molto Oradexon

Abusata e malmenata quotidianamente. Rupa non era solo sfruttata da personaggi insensibili e avidi, ma veniva regolarmente picchiata ed obbligata ad assumere steroidi. Ogni giorno la ragazzina doveva 'concedersi' a una decina di clienti. Rupa aveva tentato più volte di sottrarsi a tale 'inferno', ma ogni volta che veniva scoperta erano guai: la rinchiudevano in una stanza e la malmenavano.

Senza contare le ingenti quantità di Oradexon (steroide somministrato alle mucche) che doveva assumere. Rupa doveva sembrare una persona adulta, doveva ingrassare per attirare clienti. I suoi aguzzini erano riusciti più volte a farle ottenere i documenti necessari per esercitare la professione di meretrice nei bordelli, aggirando così la legislazione bengalese.

Oggi la ragazza ricorda che un giorno mentì anche alla stazione di Polizia, in occasione del rilascio dei documenti: disse che aveva 18 anni e che le piaceva prostituirsi perché non c'erano altre soluzioni per lei.

Bangladesh, il sogno di tante prostitute: tornare libere

In Bangladesh è vietato prostituirsi se si ha meno di 18 anni.

Inoltre è necessario presentare un documento che attesta la volontà di 'vendere' il proprio corpo. Oggi Rupa vive in uno dei tanti bordelli bengalesi insieme ad altre 400 meretrici. La clinica medica, gestita da una Ong, nel bordello in cui si prostituisce la ragazza ha chiuso i battenti nel 2014 per mancanza di fondi. Sono perciò 4 anni che la 19enne non si sottopone a test per le malattie sessualmente trasmissibili. Uno dei tanti problemi del Bangladesh è che circa il 47% delle prostitute è rappresentato da spose bambine, ovvero ragazzine sposate da uomini molto più grandi e obbligate a consumare rapporti 'intimi' con sconosciuti, dietro pagamento. In Bangladesh le prostitute devono lavorare finché non accumulano una quantità di denaro tale da comprare la libertà. Rupa sogna un futuro migliore, anche se è consapevole che difficilmente le cose cambieranno per lei.