Il caso Diciotti-bis (c'era stato un caso simile sempre con la stessa nave a Trapani, il mese scorso) ha raggiunto dimensioni farsesche. Da un lato c'è un ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che continua a fare appelli sui social network alla sua platea, piuttosto folta stando ai commenti favorevoli ed ai like che riceve. Dall'altro, però, oltre ad una questione umanitaria, ci sono leggi e normative, le stesse che potrebbero spingere la Procura di Agrigento ad aprire un fascicolo d'inchiesta per trattenimento illecito di persone a bordo e, dunque, sequestro di persona.

Il trattenimento a bordo non è contemplato dalla direttiva sui rimpatri

Ma cosa prevede la legge che regola trattenimento e rimpatri di cittadini stranieri irregolari? Agli Stati è consentito trattenere le persone in questione in un luogo adibito a faciliare il loro ritorno in patria. Si tratta a tutti gli effetti di una misura che priva la libertà personale per un arco di tempo, una detenzione amministrativa che è legata alle condizioni di ogni singolo Paese che autorizzano o meno l'ingresso o il soggiorno di un cittadino straniero nel proprio territorio. In Italia tali misure sono previste nella direttiva rimpatri ed il trattenimento degli irregolari è preventivo al rimpatrio stesso.

Sulla nave Diciotti ci sono 177 persone alle quali non è stato ancora concesso il diritto di chiedere asilo e, pertanto, trattenerli a bordo non sarebbe contemplato dalla direttiva rimpatri.

Sbarcano i minori, Salvini contro tutti

La notizia più importante, però, è il permesso concesso dal Viminale per lo sbarco di 29 minori non accompagnati a bordo della Diciotti. Ad annunciarlo è Matteo Salvini nel corso di un'infuocata diretta Facebook. "I bambini scendano anche subito - afferma il vicepremier - ma gli altri devono restare a bordo". Il ministro dell'Interno non specifica fino a quando, ma il suo è un assalto frontale a 360 gradi. Intanto nei confronti della Procura di Agrigento che, come detto, potrebbe aprire un'indagine per trattenimento illecito di persone a bordo.

Un'inchiesta per sequestro di persona inizialmente contro ignoti.

"Io non sono ignoto - dice Salvini - e sono senatore e ministro dell'Interno con il mandato di difendere i confini ed occuparmi della sicurezza di questo Paese. Mi volete indagare o processare? Fatelo pure". E continua la sua 'arringa' tirando in ballo il Presidente della Repubblica ed il capo del governo. "Vogliono intervenire, lo facciano. L'Italia ha già dato e se l'Europa non fa la sua parte, nessuno sbarca in Italia". Alla fine lo sfogo del leader del Carroccio assume contorni 'epici', quando butta nello stesso calderone non solo gli avversari politici del PD, ma anche Roberto Saviano ed Asia Argento.

Botta, risposta e controreplica con Roberto Fico

Il 'mare magnum salviniano' non risparmia nemmeno l'alleato di governo. Roberto Fico in un tweet aveva espresso la necessità dello sbarco di tutti i 177 migranti a bordo della Diciotti. "Le trattative per il ricollocamento con gli altri Paesi UE possono proseguire anche se tutte le 177 persone sbarcano dalla Diciotti", aveva sottolineato in un tweet il presidente della Camera. Secca la risposta di Matteo Salvini all'esponente del M5S. "Fatti il presidente della Camera, io faccio il ministro dell'Interno", ha detto il vicepremier che ha rincarato la dose definendo quella di presidente dell'assemblea di Montecitorio "una carica non troppo fortunata" citando Fico, ma anche i suoi predecessori Fini, Bertinotti e Boldrini.

Tranquilla, però, la controreplica del diretto interessato, sempre affidata a Twitter. "Fare il presidente della Camera significa permettere che il Paese non rinneghi mai i principi fondamentali e la dignità umana. Per questo sono stato eletto ed ho anche rinunciato allo stipendio da presidente", ha scritto Fico che ha definito "una buona notizia la decisione di far scendere tutti i minori".