Aveva fatto il giro del mondo la notizia di un cittadino del Mali, Mamoudou Gassama, che a Parigi lo scorso maggio aveva salvato un bambino di appena quattro anni che stava per cadere da un palazzo arrampicandosi coraggiosamente fino al quarto piano. Ora arriva la conferma della condanna per negligenza del padre del bambino, costretto a scontare in carcere ben tre mesi, con tanto di corso per migliorare il suo essere genitore.

La vicenda del bimbo salvato dal migrante-spiderman

Secondo la BBC, il bambino quel giorno era stato lasciato a casa completamente solo: dopo aver fatto la spesa, il padre del piccolo era rimasto a giocare ai videogame fuori casa.

Approfittando del fatto che non ci fosse nessuno a controllarlo, il bambino si era arrampicato verso l'esterno di un balcone. Un uomo di origini malesi, Mamoudou Gassama appunto, stava passando da quelle parti per recarsi in un bar dove avrebbe assistito alla diretta della finale di Champions League. Ma non appena si è reso conto che c'era un bambino in pericolo, si è coraggiosamente arrampicato fino a raggiungerlo e a salvargli la vita. E' proprio grazie a questo gesto di estrema generosità umana che si era meritato l'appellativo di migrante-Spiderman, in onore del famoso personaggio dei fumetti.

Il racconto del ragazzo di origini malesi ora è cittadino francese

Il ragazzo ha poi raccontato che aveva provato paura lui stesso, e di aver percepito il suo corpo tremare una volta arrivato finalmente al sicuro nel salotto della casa in cui si trovava il bimbo salvato.

Un forte shock, dunque, che però è stato ampiamente ricompensato. Il 22enne si trovava in Francia come clandestino, ma dopo l'eroica impresa il presidente Macron gli aveva conferito la cittadinanza onoraria per ripagarlo del salvataggio straordinario nei confronti del piccolo.

Il padre è stato condannato per negligenza

Il papà del bambino ora, però, è stato condannato a tre mesi di carcere per negligenza, ovvero per aver trascurato i suoi doveri nei confronti del bambino in quanto suo genitore.

Un periodo di tempo forse non consono alla gravità della situazione, ma che di certo non trascorrerà invano: il giudice inoltre lo ha "invitato" a seguire un corso per migliorare la sua condotta genitoriale. Sicuramente sarà più consapevole delle proprie responsabilità dopo questo corso e trascurerà molto meno i suoi doveri nei confronti del bambino.