Non si placa l'ira funesta della natura, che da qualche giorno sta diffondendo la paura fra gli abitanti di Catania e dintorni con varie scosse telluriche.

L'ultima è stata registrata il 9 ottobre dall'INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia). Esattamente alle 23:08, i sismografi hanno intercettato nel territorio catanese una scossa di Terremoto di magnitudo 3.4 sulla scala Ritcher e con epicentro proprio a Biancavilla, un modesto comune della "Milano del sud". L'origine del sisma è di circa 4 chilometri di profondità. Il moto è stato avvertito oltre che a Biancavilla, anche ad Adrano, Belpasso e Paternò.

Fortunatamente non si contano gravi danni.

Molte persone sono scappate in massa dalle case, rifugiandosi nelle proprie auto, sul posto, protezione civile, ambulanze e carabinieri. Tra i residenti si diffonde il pensiero che il ripetersi di questi eventi sia dovuto all'inattività dell'Etna degli ultimi tempi, che potrebbe essere pronto ad eruttare prossimamente.

Due terremoti nell'arco di 72 ore

A distanza di poche ore la terra ha colpito ancora. Seppur meno intenso, questo sciame sismico ha ricordato quello del 6 ottobre.

Erano le 2:34 quando sedie e lampadari hanno cominciato a tremare all'interno delle abitazioni catanesi. Subito la gente si è precipitata fuori per evitare la catastrofe. La scossa, di magnitudo 4.8 sulla scala Ritcher e con epicentro a Santa Maria di Licodia, ha avuto una profondità di 9 chilometri.

Si è trattato di un terremoto così forte che è stato sentito persino nelle zone di Gela, Modica e Siracusa.

Circa una quarantina di persone sono state portate in ospedale, chi per alcune lievi ferite riportate sul corpo, chi per attacchi di panico.

Inoltre, sono stati segnalati numerosi danni soprattutto a Biancavilla: ammonterebbero ad almeno 1 milione e mezzo di euro, e comprendono alcuni pezzi di pietra che si sono staccati dalla chiesa della Madonna dell'Idria e dall'ex sede del comune di palazzo Ardizzone.

A Santa Maria di Licodia sono stati rilevati alcuni cornicioni caduti da edifici antichi e crolli di muri di vecchie dimore. diverse lesioni e crepe hanno intaccato anche molte abitazioni. Chiuse anche le scuole a causa dello stato di allerta.

Ora gli abitanti catanesi sono sempre più allarmati, non sanno fino a che punto questa situazione può spingersi e continuano a domandarsi se la terra tornerà nuovamente a tremare nelle prossime ore.