Aveva ferito due agenti, il giovane africano che adesso perderà la protezione umanitaria in base all’applicazione (per la prima volta) sul territorio italiano del decreto Sicurezza firmato Salvini. Si chiama Omar Jallow, il richiedente asilo fermato nel pomeriggio di sabato scorso durante un’operazione di contrasto al caporalato nelle campagne del Foggiano portata avanti dalle forze dell’ordine su mandato della Questura locale. Nel corso di tale blitz, una volante della Polizia di Stato si era trovata di fronte a una violenta reazione da parte di alcune decine di persone, impegnate a difendere il gambiano fermato dalla pattuglia costretta a inseguire lo stesso nel frattempo resosi protagonista di un tentativo di aggressione a bordo del proprio veicolo, lanciato a tutta velocità contro gli uomini in divisa.

Agenti aggrediti, africano perde protezione umanitaria per il "Decreto Salvini"

Soltanto grazie all’intervento risolutore di altri colleghi del distaccamento di Cerignola, si è evitato il peggio: un folto gruppo di braccianti di colore nascosti in un alloggio tra le baraccopoli abusive delle campagne foggiane, molti dei quali connazionali o amici di Jallow, si era infatti raccolto attorno agli operatori di pubblica sicurezza mettendone a rischio l’incolumità. In virtù delle nuove disposizioni contenute nel Decreto Sicurezza del governo Conte, ispirato e fortemente voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, l’immigrato poi tratto in arresto e portato davanti alla Commissione territoriale si è visto negato il diritto alla protezione che aveva acquisito in precedenza con un ricorso alla magistratura in base alle leggi in vigore prima del nuovo regime.

Decreto Sicurezza, negata protezione al gambiano che ferì agenti: Salvini esulta

Omar Jallow vantava un nutrito “curriculum” di precedenti penali che hanno permesso alle autorità di formalizzare il provvedimento restrittivo annullando gli effetti delle precedenti concessioni di tipo “umanitario”. Immediata la reazione del leader della Lega, che ha commentato con espressa soddisfazione l’epilogo della vicenda riportata dalle cronache di Foggia nelle ultime ore: “Tutti questi criminali perderanno qualsiasi permesso e verranno espulsi” fanno sapere dal Viminale, in forza del DL 113/2018 in materia di immigrazione.

Matteo Salvini per l’occasione ha rispolverato il cavallo di battaglia ben sintetizzato dal sempreverde slogan “via dall’Italia i finti profughi” a coronamento di un pensiero già di per se molto chiaro.