Julen, bimbo di due anni caduto in un pozzo profondo più di 100 metri, è morto il giorno stesso della tragedia. Il corpo senza vita del piccolo è stato raggiunto e riportato in superficie dai soccorritori a 13 giorni di distanza dalla vicenda.

Una tragedia che ha sconvolto il mondo e che ha ricordato, in Italia, quella di Alfredino Rampi. La madre Franca, raggiunta da "Il Messaggero", ha ribadito la necessità di mettere in sicurezza i pozzi, mentre il padre di Julen, in un audio registrato e diffuso da "El Pais", ha ricordato quei drammatici momenti.

Il papà di Julen: 'L'ho sentito piangere'

Il padre di Julen, José Rosellò, era nelle vicinanze quando il figlio di soli due anni è precipitato nel pozzo che lo ha ucciso. La famiglia, infatti, quel giorno aveva deciso di riunirsi per un pranzo quando, mentre il papà stava facendo legna e la mamma stava parlando al telefono per avvisare che non sarebbe andata al lavoro, per una banale distrazione il bimbo si è allontanato velocemente da loro. Quando hanno sentito la cugina lanciare un urlo d'allarme, tutti si sono precipitati verso il piccolo, ma ormai era troppo tardi. Il signor Rosellò, infatti, ha affermato che è giunto nei pressi del pozzo pochi attimi dopo la caduta.

L'uomo ha spiegato di aver sentito il pianto del figlio, ma di non essere riuscito a scorgerlo nemmeno per un momento. In quei terribili attimi ha provato a rassicurarlo, dicendogli di mantenere la calma perché il suo papà era lì e perché il fratellino (Oliver, deceduto a soli 3 anni per un infarto improvviso) li avrebbe aiutati. Purtroppo, però, i fatti sono andati diversamente.

Franca Rampi: 'Quando si apre un pozzo artesiano, va chiuso'

Un dolore immenso e devastante per la famiglia di Julen e una tristezza infinita per tutti coloro che hanno seguito col cuore in gola la storia del piccolo, sperando nel miracolo. Le operazioni di salvataggio del bimbo, infatti, sono state seguite in tutto il mondo con grande partecipazione.

In Italia la storia del bambino spagnolo ha inevitabilmente riportato alla mente quella di Alfredino Rampi, caduto in un pozzo artesiano nel 1981. Anche allora, nonostante tutti gli sforzi, non fu possibile salvare il piccolo di 6 anni.

La mamma di Alfredino, Franca Rampi, intervistata da "Il Messaggero" ha espresso il suo pensiero su quanto accaduto a Totalan. La donna ha raccontato di aver vissuto con dolore la vicenda di Julen, aggiungendo che le persone che scavano i pozzi dovrebbero essere attente a fare prevenzione, provvedendo a chiudere (dopo averli aperti) pozzi artesiani di 80 metri. Infatti bisogna sempre immaginare che un nipote, un bambino, possa caderci da un momento all'altro.

Per questo motivo si deve fare in modo da metterli in sicurezza.

La signora Franca, dopo la tragica morte del figlio, ha fondato il Centro Alfredo Rampi che si occupa proprio di fare prevenzione, tenendo dei corsi a circa 200mila bimbi nel Lazio.