La tragedia si è consumata a Castelnuovo Berardenga Scalo, in provincia di Siena. Un 63enne di origine marocchina è stato trovato senza vita all'interno di uno stabilimento che produce laterizi. A condurre le indagini i carabinieri della Compagnia di Siena; sul posto anche i sanitari del 118. Da quello che è stato ricostruito, l'uomo lavorava un tempo all'interno dell'edificio come guardiano ed è stato ucciso con molteplici colpi di arma da taglio alla schiena.

L'anziano signore aveva lavorato per anni all'interno della fornace di laterizi. Il cadavere del marocchino è stato rinvenuto, per la precisione, in uno degli appartamenti dati in dotazione agli operai della fornace, dove l'uomo continuava a vivere, nonostante non vi lavorasse più come dipendente.

Il delitto si sarebbe consumato ieri, 4 gennaio. I sanitari del 118 sono giunti per i primi per i soccorsi, ma oramai per il 63enne non c'era più nulla da fare. Alla fine, sembra che la colpevole di questo efferato omicidio sia venuta fuori. Si tratterebbe di una ragazza minorenne.

Siena, il caso del marocchino ucciso potrebbe essere già stato risolto

C'è già un fermo per l'omicidio avvenuto ieri a Castelnuovo Scalo. La vittima è un marocchino di 63 anni. Costui sarebbe stato ucciso da una ragazzina, la quale avrebbe confessato ai carabinieri un tentativo di stupro da parte dell'uomo. Nei confronti della ragazzina è stato emesso un fermo come indiziata di delitto da parte della Procura dei minori di Firenze.

La presunta colpevole avrebbe parlato di legittima difesa, ma dovrà essere tutto confermato dalle opportune indagini. L'adolescente al momento è ospite presso un centro di accoglienza per minori. Il cadavere del marocchino è stato trovato all'interno di un appartamento destinato agli operai della fornace. Un tempo guardiano dell'edificio, l'uomo aveva terminato la sua attività qui da diversi anni.

Il corpo presentava numerose ferite da arma da taglio

Il cadavere del 63enne è stato ritrovato senza vesti e presentava numerose ferite da taglio sia al volto che sul busto. Le prime indagini hanno dato i loro frutti e sono state effettuate dai carabinieri e dalla Compagnia dell'Arma di Siena. La presunta colpevole ha solamente 16 anni ed abita nello stesso stabile del marocchino, assieme ai suoi genitori, anche loro impiegati all'interno della ditta. Gli inquirenti hanno fatto infine cadere la ragazzina la quale, dopo svariate versioni contraddittorie, è stata costretta ad ammettere l'omicidio.