La mamma che fu condannata per aver ucciso suo figlio di tre anni, il piccolo Samuele Lorenzi, è ormai una donna libera. Annamaria Franzoni ha infatti finito in anticipo di tre mesi di scontare la sua pena, originariamente di 16 anni totali, poi ridotti a meno di 11. Il Tribunale di sorveglianza di Bologna ha annunciato infatti che la pena è stata ridotta per buona condotta. Una decisione inaspettata che probabilmente non è stata presa bene dalla maggior parte dell'opinione pubblica.

La pena scontata da Annamaria Franzoni

La sera del 21 maggio 2008, Annamaria Franzoni fu condannata in via definitiva dalla Corte di Cassazione, che confermò la sentenza della Corte di Appello di Torino.

La donna espiò la pena sino a giugno 2014 nel carcere di Bologna, in seguito passò alla detenzione domiciliare per quasi cinque anni a Ripoli Santa Cristina, sull'Appennino bolognese. Sembrerebbe che il comportamento e l'atteggiamento avuto in carcere dalla Franzoni sia stato notevolmente rigoroso e soprattutto favorevole per la stessa, che infatti guadagnò dei permessi particolari per stare vicino ai figli e il vantaggio di un lavoro esterno in una Coop sociale.

Il giorno della 'mattanza'

Il 30 gennaio 2002 a Cogne, in Valle d'Aosta, una giovane donna di 30 anni, Annamaria Franzoni, madre di due bambini, chiamò i soccorsi del 118 sconvolta, dichiarando che al figlio più piccolo stava "scoppiando la testa" e aveva appena vomitato sangue.

Giunti immediatamente sul posto, i soccorritori, che inizialmente avevano ipotizzato un aneurisma, trasportarono Samuele in elicottero all'ospedale, ma per lui purtroppo non ci fu nulla da fare.

Nelle ore che seguirono, quello che sembrava essere un malore improvviso diventò un possibile omicidio, forse commesso da un intruso o da un ipotetico ladro.

Il piccolo Samuele, infatti, era stato ucciso con un oggetto contundente, all'epoca dei fatti e ad oggi ancora sconosciuto, con il quale era stato colpito in testa mentre si trovava nel letto dei genitori.

Poco dopo l'accaduto la donna, visibilmente turbata, rimase con la psichiatra Ada Satragni e da quel momento in poi si professerà sempre innocente, sostenuta dal marito Stefano; anche quando la pista delle indagini si spostò da un possibile intruso a lei stessa.

Ulteriori analisi, infatti, rilevarono che nel pigiama e negli zoccoli di Annamaria e in vari punti della scena del crimine era presente del sangue di Samuele. Da quel momento in poi il delitto di Cogne diventerà uno dei casi mediatici più discussi e oscuri della cronaca italiana, che ancora oggi divide e crea sdegno nell'opinione pubblica.

La Franzoni oggi

Annamaria Franzoni si è da poco trasferita insieme alla sua famiglia a Monteacuto Vallese, sull'Appennino bolognese, e sembrerebbe essere stata ben accolta da uno dei suoi nuovi vicini di casa, che ha addirittura dichiarato che non avrebbe problemi a lasciare i suoi figli alla donna, in quanto la stessa gli faceva anche da babysitter quando erano più piccoli.