Un esperimento sui fotoni (le particelle di cui è composta la luce) sembra aver dimostrato per la prima volta quella che era una delle ipotesi principali della Meccanica Quantistica, ma che sino ad oggi non era stato possibile rilevare. In pratica, sembrerebbe che due osservatori possono vedere realtà opposte, ma che sono entrambe scientificamente esatte. Questo effetto, quasi incomprensibile con il semplice buon senso, è in realtà una delle fondamenta del mondo delle particelle.

L'esperimento che mette in dubbio la realtà

Un esperimento di fisica quantistica sembrerebbe aver finalmente provato ciò che prima era sempre stato ipotizzato, ma mai dimostrato.

Secondo il MIT Technology Review, infatti, due persone possono osservare lo stesso evento, vedere accadere due cose diverse, ma avere entrambi ragione. Questa idea, sino ad oggi, era uno dei classici esperimenti "mentali" su cui si fondava la Meccanica Quantistica. Alcuni, però, data l'apparente illogicità della questione, lo sfruttavano proprio per attaccare questa teoria scientifica.

Ora, per la prima volta, i fisici dell'Università di Heriot-Watt hanno dimostrato che persone diverse possono realmente osservare realtà diverse "oggettive" (qui, insomma, non si parla di opinioni o "punti di vista" come li intendiamo comunemente. In questo esperimento uno scienziato ottiene il risultato A, e l'altro il risultato B, eppure entrambi hanno ragione).

L'esperimento in cui i fotoni sembrano 'generare' due diverse realtà

L'esperimento coinvolge due persone che osservano un singolo fotone, la più piccola unità di luce quantificabile e che può agire come una particella o un'onda in condizioni diverse. Il fotone può esistere in uno dei due allineamenti, ma fino a quando qualcuno non lo misura effettivamente per determinare in quale situazione esso si trovi, si dice che il fotone "esiste in una sovrapposizione di stati": entrambe le condizioni sono vere allo stesso tempo.

Nell'esperimento mentale, uno scienziato analizza il fotone e ne determina l'allineamento. Un altro scienziato poi, ignaro della prima misurazione, è in grado di confermare che il fotone esiste ancora in una sovrapposizione quantistica di tutti i possibili risultati. Di conseguenza, ogni scienziato ha sperimentato una realtà diversa.

Entrambe sono tecnicamente vere, anche se non sono d'accordo l'una con l'altra.

Portare questa idea dall'esperimento mentale alla realtà è stata la sfida in cui gli scienziati del MIT Tech si sono concentrati. Grazie ad alcuni laser, una serie di soli sei fotoni sono stati misurati da due diversi team che non potevano parlare tra loro. I risultati sono stati esattamente quelli previsti: due diverse realtà sovrapposte, entrambe valide.

Già in altre occasioni si erano creati allestimenti simili, ma questa è la prima volta che l'esperimento viene portato a termine. Sembra insomma vero che, al livello microscopico, la realtà non è unica né oggettiva, come invece crediamo.