È un episodio davvero squallido quello avvenuto lo scorso 11 marzo a Trieste, dove un uomo di mezza età ha cominciato a compiere atti di autoerotismo a bordo di un mezzo pubblico. Secondo quanto riporta la stampa locale e nazionale, il soggetto in questione, già noto per reati simili, si è seduto di fronte ad una bambina che avrebbe 12 anni, la quale stava rientrando dalla scuola, e alla partenza del mezzo dalla fermata ha cominciato a compiere tali atti osceni.
La giovane non si è accorta subito di quello che stava avvenendo, come riporta la testata giornalistica locale on-line, ''Leggo'', in quanto era con lo sguardo piegato sul cellulare. Subito dopo però, non appena ha rialzato la testa dallo schermo, ha capito quanto stava avvenendo. Dopo un attimo di smarrimento e di imbarazzo, ma anche di paura, la ragazzina ha trovato la forza psicologica di alzarsi dal posto in cui era seduta e si è accomodata nella parte centrale del bus, lì dove c'era più luce e diverse altre persone. L'episodio non è passato inosservato anche ai presenti, sconcertati per quanto avvenuto a bordo del mezzo.
La giovane si è confidata prima con un'amica
Secondo quanto riferisce ''Triste Prima'', la ragazza non si è confidata subito con i famigliari, ma prima ha raccontato tutto ad un'amica e poi ad una maestra. Solo il giorno seguente ha trovato il coraggio di dire alla madre quanto era successo sul bus di linea. A questo punto è stata presentata una denuncia presso la locale stazione della Polizia Locale triestina e quella di San Dorligo della Valle. Gli inquirenti hanno così avviato da subito le indagini. Strumento utile per poter risalire all'autore del misfatto sono state le telecamere di sicurezza installate a bordo del mezzo, i cui filmati sono stati vagliati attentamente dagli inquirenti. Il fatto di cronaca sarebbe stato quindi confermato.
I militari hanno quindi predisposto un servizio di vigilanza sui bus che, potenzialmente, il soggetto finito al centro dell'indagine poteva utilizzare.
Residenza del soggetto monitorata in maniera costante
In brevissimo tempo quindi, gli agenti hanno dato un volto e un nome all'uomo. La sua residenza è stata discretamente monitorata e osservata, questo anche per poter capire gli spostamenti dell'uomo. Sabato mattina gli investigatori hanno bussato alla sua porta, traendolo in arresto. Rischia fino a 5 anni di carcere. Nei prossimi giorni sarà formalizzata la denuncia a suo carico: l'uomo dovrà rispondere del reato di corruzione di minorenne.