Avrebbero tentato una truffa ai danni di un noto mobilificio della provincia di Brindisi, precisamente con sede a Francavilla Fontana, quattro soggetti residenti a Tuturano, frazione del comune capoluogo. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, i presunti truffatori avrebbero messo in atto tali comportamenti tra il febbraio 2018 e il gennaio del 2019. Parte lesa sarebbe anche la finanziaria utilizzata dall'azienda per rateizzare gli acquisti effettuati. I Carabinieri della stazione di Francavilla Fontana hanno chiuso quindi le indagini intorno ai quattro individui, ricostruendo tutte le fasi della truffa, e addirittura recuperando parte della merce acquistata con il metodo illecito.

Fornite anche false generalità

Secondo chi indaga, i soggetti quindi avrebbero fornito false generalità alla stessa finanziaria. Neanche i redditi dichiarati quindi sarebbero stati a loro riconducibili, così come riporta la testata giornalistica on-line, Brindisi Report. Tutta la documentazione fornita in fase di acquisto dei beni, sarebbe quindi risultata falsa, e le buste paga presentate sarebbero state emesse da una ditta che opera a Modugno, centro alle porte di Bari. Precisiamo che l'azienda in questione, come hanno confermato i militari, non ha mai avuto come dipendenti i quattro interessati. Gli inquirenti hanno potuto scoprire il reato indagando a fondo sulla vicenda, e prendendo in esame ogni piccolo particolare.

Li dove hanno trovato una falla sono intervenuti, ed è stato portato alla luce tutto il metodo messo in campo dai soggetti interessati per tentare la truffa, che comunque è andata parzialmente a buon fine. Certamente gli indagati non si aspettavano che prima o poi i Carabinieri avessero scoperto tutto.

Perquisizioni a casa

A questo punto ai militari non è restato altro che recarsi nella piccola frazione di Brindisi, e perquisire le abitazioni degli interessati.

Qui gli agenti avrebbero trovato parte della merce che era stata già assemblata, come ad esempio una camera da letto e una cucina. Oltre a mobili di un certo valore, i presunti truffatori hanno anche acquistato anche altri pezzi d'arredamento. Le generalità delle persone finite nel mirino degli inquirenti non sono state dichiarate. Sono stati denunciati a piede libero per truffa in concorso, e rimessi in libertà. Molti degli indagati erano già conosciuti alle Forze dell'ordine per svariati reati di natura penale.