È accaduto nel corso della notte scorsa, tra lunedì e martedì 9 luglio: un incendio ha devastato un deposito di rifiuti speciali a Settimo Milanese, nell'hinterland di Milano. Intorno alle 5 del mattino, le fiamme sono divampate in un capannone di circa 1400 metri quadrati e distruggendo la struttura situata in via Albert Bruce Sabin nella frazione di Seguro, nella zona industriale.

Sul posto sono intervenute dieci squadre dei Vigili del Fuoco, la polizia e due ambulanze del 118. Al momento di una prima ricostruzione non risultano esserci feriti. Stando a quanto riportato dalle forze dell'ordine, le fiamme sono divampate in un deposito di rifiuti speciali e industriali autorizzato.

Fortunatamente l'incendio non ha interessato la parte dei rifiuti più pericolosi, cioè quelli comprendenti le polveri derivate dal processo di scarto industriale. Questo tipo di materiale era situato in un'ala di edificio non colpita dalle fiamme. Gli uomini delle forze dell'ordine hanno effettuato i primi rilevamenti e dai monitoraggi non sono risultate situazioni di grave emergenza.

Si indaga sulle cause dell'incendio

Dalle prime luci dell'alba, in zona Bovisa, una cinquantina di vigili del fuoco, con dieci automezzi e con la Polizia di Stato sono ancora intenti nell'effettuare operazioni di spegnimento. Al momento non sono ancora state chiarite quali possano essere state le cause che hanno scatenato il rogo e se l'incendio sia di origine dolosa. Le fiamme sono divampate in pochi minuti ed hanno subito allarmato i residenti della zona che, alla vista di una lunga colonna di fumo alzarsi dallo stabilimento, hanno allertato immediatamente le forze dell'ordine.

L'incendio di questa notte non è il primo che si sviluppa nella zona dell'hinterland milanese. Negli ultimi mesi si sono succeduti diversi roghi che hanno colpito la zona industriale situata nella capitale lombarda, soprattutto per quanto riguarda le strutture adibite alla lavorazione o al deposito di rifiuti.

Il più significativo è stato l'avvenimento che ha interessato via Chiasserini, durante lo scorso ottobre. In quell'occasione nella città si propagò un forte odore di rifiuti bruciati che persistette per giorni. La procura portò avanti un'inchiesta che terminò con l'arresto di 15 persone a febbraio e ad avere la certezza che il rogo era stato innescato dalla criminalità organizzata. L'episodio di ottobre permise di scoperchiare un traffico illecito di rifiuti che provenivano da tutta la penisola. Per l'inaugurazione dell'anno giudiziario, il Procuratore Roberto Alfonso ha parlato dell'ipotesi di un'unica regia dietro i roghi di Milano degli ultimi tempi.