Una maxi operazione della Dda (Direzione distrettuale antimafia) di Palermo e dei carabinieri del nucleo Ros è scattata questa mattina all'alba nel comune capoluogo e a Licata. Secondo quanto riporta la stampa locale e nazionale, tra gli arrestati ci sarebbero due "maestri venerabili" di altrettante logge massoniche siciliane. Uno di loro era addirittura un funzionario pubblico regionale: si tratta di Lucio Lutri, gran maestro della loggia denominata "Pensiero e Azione", affiliata al Goi, ovvero il Grande Oriente d'Italia, la principale ubbidienza massonica attiva nel nostro Paese.

Gran Maestro di un'altra loggia, la "Arnaldo da Brescia", sarebbe stato anche Vito Lauria, figlio dell'ultimo capomafia di Agrigento. In totale sono sette le persone tratte in arresto (cinque di loro erano boss dell'agrigentino): Lutri dovrà rispondere di concorso esterno in associazione mafiosa.

Il funzionario diceva che non gli avrebbe fermati nessuno

Nel corso dell'inchiesta in questione, gli inquirenti hanno scoperto che proprio Lutri si sarebbe vantato con la cosca di Licata, diretta da Giovanni Lauria, che era chiamato "il professore". Nelle intercettazioni rilevate dagli investigatori queste sarebbero state le parole usate dallo stesso funzionario: "Ma chi mi... ci deve fermare più?". Secondo quanto riporta Repubblica, sulle sue pagine online, Lutri si vantava anche di possedere un quadro di Toto Riina, vicino al quale si faceva la croce.

Proprio Lutri, nel 2016, partecipò alla nascita della loggia palermitana "Pensiero e Azione". Un episodio abbastanza curioso si verificò, all'epoca, proprio pochi giorni dopo l'inaugurazione della loggia: infatti, in un cassonetto dell'immondizia, proprio vicino l'ufficio di Lutri, venne trovata una copia del verbale della seduta che aveva insediato la loggia.

Mafia e massoneria: una frontiera complessa

Secondo quanto riportato dai media nazionali, quella tra mafia e massoneria è una questione abbastanza delicata e complessa. Una storia antica, fatta di misteri, intrighi e relazioni segrete. Non è la prima volta che dei massoni vengono arrestati in un'inchiesta dell'autorità giudiziaria.

Sicuramente nelle prossime ore, o al massimo nei prossimi giorni, ci saranno ulteriori aggiornamenti sull'indagine in questione. Inoltre, per dovere di cronaca, dobbiamo precisare che la massoneria non è una associazione ritenuta segreta, né tanto meno legata alla criminalità organizzata. Per cui, i reati ascritti agli indagati, esulano dalla loro condizione di essere massoni. Matteo Salvini, leader della Lega, vicepremier e ministro dell'Interno, intanto ha mostrato soddisfazione per gli arresti di questa mattina, e lo ha comunicato sui suoi profili social. "Sette persone in manette per mafia a Palermo, la pacchia è finita" - così dice il vicepremier.