"Mi ha preso in giro, non le servivo più". Massimo Sebastiani, l'operaio tornitore 46enne in carcere da due settimane per l'omicidio di Elisa Pomarelli, 28enne di Borgotrebbia (in provincia di Piacenza), si è giustificato così davanti al gip Luca Milani ed al pm Ornella Chicca. Il padre della ragazza, Maurizio, distrutto dal dolore, però, non crede alla versione del reo confesso: "Sta dicendo tante falsità su mia figlia".

Elisa mi ha usato

Massimo Sebastiani è stato arrestato il 7 settembre dopo 13 giorni di fuga. L'uomo, rinchiuso nella Casa Circondariale Piacenza "Le Novate", davanti al gip e al pm ha ripercorso le diverse tappe della sua relazione con Elisa e il momento dell'omicidio, avvenuto lo stesso giorno in cui la ragazza è scomparsa.

L'operaio ha spiegato che la 28enne gli aveva confessato di essere interessata alle donne dopo un anno e mezzo dalla loro prima uscita, durante una passeggiata. Però, lo aveva anche rassicurato dicendogli che lui non rappresentava un problema. "Avevo deciso di aspettarla" ha quindi aggiunto l'uomo, ammettendo di frequentare anche altre ragazze che, però, non lo facevano sentire come Elisa (con la quale condivideva interessi e passioni).

Poi Sebastiani ha raccontato quanto accaduto domenica 25 agosto. "Dopo il pranzo in trattoria a Ciriano - ha riferito - ci siamo diretti verso casa mia perché Elisa voleva lavorare un po’ alla casetta e poi andare in Trebbia. Durante il tragitto in auto mi ha parlato di una proposta che aveva ricevuto la sera prima, alla festa di Sarmato". Secondo il tornitore, qualcuno avrebbe chiesto alla ragazza di custodire, in cambio di un'ingente somma di denaro, una busta. Una volta arrivati al pollaio, sempre secondo il racconto del 46enne, la ragazza lo avrebbe guardato negli occhi e gli avrebbe detto che forse, al quel punto, potevano anche smettere di vedersi.

"Per un attimo ho visto tutto buio - ha proseguito - poi ho avvertito una fitta al cuore ed una sensazione di calore che si è propagata fino ai piedi: In un secondo ho capito che Elisa mi aveva preso in giro e che non le servivo più, visto che aveva trovato un altro modo per guadagnare soldi".

Sebastiani ha poi ammesso di aver afferrato la giovane per il collo e di aver sentito cadere un’asse del pollaio. "Quando è caduta ed ho compreso che era morta".

Il dolore del papà di Elisa: 'Mente'

Della presunta busta di cui ha parlato Massimo Sebastiani, gli inquirenti, non hanno trovato alcun riscontro. E, neppure Maurizio Pomarelli, padre di Elisa, crede alle parole del tornitore. Secondo lui, l'operaio starebbe mentendo.

L'uomo, che nei giorni scorsi ha rilasciato un'intervista al settimanale Giallo, ha raccontato che la sua famiglia è distrutta dal dolore e vuole solo giustizia anche se, come ha dichiarato: "Nessuno ci restituirà la nostra gemma". Poi, ha aggiunto: "La sofferenza è doppia, perché è come se Sebastiani l'avesse uccisa due volte: su mia figlia si stanno dicendo tante falsità".

Il padre della 28enne, infatti, ha descritto la ragazza come una persona brillante, ma molto semplice: non aveva grandi pretese ed inoltre lavorava con lui come mediatore finanziario e, per questo, poteva contare su un congruo utile annuo. Maurizio, quindi, non pensa che Massimo elargisse ad Elisa delle ingenti somme di denaro.

Pomarelli ha poi sottolineato che conosceva Sebastiani da più di 10 anni e, nonostante la figlia non gli avesse mai parlato delle sue preferenze sessuali, era certo che considerava l'operaio un amico di cui fidarsi.