L'abitazione di Massimo Sebastiani, scomparso con Elisa Pomarelli, è stata ispezionata ieri, 2 settembre, dal Ris di Parma. La casa a Campogrande di Carpaneto del 45enne, indagato per omicidio volontario, è stata trovata in pessime condizioni. Sul posto erano presenti gli avvocati difensori dell'uomo, Mauro Pontini e Vittorio Antonini, con la criminologa Roberta Bruzzone, nominata come consulente della difesa.

Gli agenti hanno trovato un ambiente di degrado

La psicologa forense ha commentato il sopralluogo nell'abitazione con parole forti, affermando che le condizioni abitative del posto sono al limite dell'umano. Secondo la Bruzzone, se l'uomo ha vissuto per molto tempo in quell'ambiente, è in grado di fare qualsiasi cosa.

I militari del Ris di Parma hanno provveduto ad ispezionare la casa in cui Massimo Sebastiani viveva da solo, in cerca di tracce che potessero portare ad una svolta nelle indagini. I Carabinieri hanno trovato nell'abitazione una situazione di forte degrado, rifiuti e oggetti accumulati nel tempo.

Secondo la consulente Bruzzone potrebbe trattarsi della dimora di un soggetto con disturbi psichiatrici schizofrenici gravi. Dopo i risultati dell'ispezione è salita la preoccupazione per la sorte della 28enne, perché per la psicologa si tratta di un soggetto con una doppia personalità. Il 47enne, infatti, aveva una vita sociale apparentemente nella norma e nulla faceva presagire che vivesse in simili condizioni. Secondo la criminologa, probabilmente nessuno era a conoscenza del grave disagio in cui viveva Massimo. Non è stato trovato alcun oggetto femminile e si presume che nemmeno Elisa avesse mai visto la casa del suo amico.

Il profilo ricostruito dalla psicologa forense e l'ipotesi di omicidio

Le ipotesi di Roberta Bruzzone sul presunto omicidio sono riferite ad un probabile delitto avvenuto in un breve lasso di tempo. Forse tra i due è successo qualcosa che abbia potuto innescare nella mente dell'uomo un modo diverso di vedere Elisa: non più come un uomo innamorato, ma come un uomo tradito o ingannato. Forse i progetti di Massimo Sebastiani sono stati distrutti da qualcosa che si è palesato domenica scorsa, scatenando un impeto di rabbia nell'uomo. Il profilo del soggetto ricostruito dalla Bruzzone solitamente agisce in pochi minuti.

Nel frattempo sono procedute anche le ricerche nelle zone boschive del Piacentino, dove si presume che Sebastiani si sia rifugiato.

La Procura ha ritenuto opportuno bloccare le attività di tutti i volontari che si sono impegnati al fine di ritrovare Elisa Pomarelli, poiché Massimo potrebbe essere pericoloso. L'uomo, latitante ormai da otto giorni, potrebbe essere armato e in una condizione mentale alterata. Alcuni giorni fa, i cani molecolari hanno trovato un rifugio di fortuna con alcune tracce che farebbero risalire all'uomo e pensare che si sia riparato in quel posto fino al massimo un paio di giorni prima. Sebastiani, negli ultimi tempi, parlava spesso agli amici di un "bunker" che aveva intenzione di costruire nei boschi e gli investigatori stanno cercando una struttura in cui l'uomo potrebbe aver trovato rifugio.