A Vighizzolo, una frazione di Cantù, è si è consumato un omicidio nei confronti di una donna di 79 anni, Celestina Castiglia. Il compagno della figlia ha ucciso a pugnalate l'anziana a causa di un violento diverbio, nel giardino della sua abitazione. Ancora sconosciuto il movente del delitto.

Delitto familiare in una frazione di Cantù: 79enne accoltellata dal genero, l'omicida si è costituito

Poco prima del mezzogiorno di oggi, 1 ottobre , si è verificato un delitto familiare in via Cartesio. Nel corso della mattinata c'è stato un violento litigio tra la 79enne e il convivente di sua figlia, culminato nell'omicidio della donna.

Al 112 è stata registrata la telefonata di un uomo che chiedeva l'intervento dei soccorsi medici e delle Forze dell'Ordine. A quanto pare, a chiamare i soccorsi sarebbe stato proprio l'autore del delitto. I motivi della lite tra i due sono ancora sconosciuti e le indagini sono ancora in corso.

I Carabinieri conoscevano già l'abitazione a causa di precedenti segnalazioni da parte dei vicini, allarmati dalle urla dei violenti litigi familiari. La vittima e l'assassino vivevano nella stessa palazzina, ma in due appartamenti separati. Celestina Castiglia abitava da sola, mentre l'omicida viveva con la compagna, figlia della donna, e due bambini.

La donna assassinata era già deceduta all'arrivo delle Forze dell'Ordine

Sul posto sono arrivati, oltre agli uomini dell'arma dei Carabinieri di Cantù, anche l'elisoccorso del 112 di Milano, la croce bianca di Mariano e l'auto medica, ma il personale sanitario non ha potuto fare altro che constatare il decesso della donna. Il Pubblico Ministero, Massimo Astori si occuperà del caso.

Il genero ha confessato, affermando ai Carabinieri di aver commesso una sciocchezza. Dopo aver ammazzato la suocera, si è allontanato dall'abitazione di Vighizzolo e ha telefonato in caserma.

La donna è stata ammazzata con un coltello da cucina ed è stata colpita da diversi fendenti. L'arma del delitto è stata rinvenuta senza nessuna difficoltà dai militari.

Le Forze dell'Ordine hanno trovato l'uomo con i vestiti ancora sporchi di sangue ed è stato arrestato, avrebbe poi dichiarato di aver commesso una sciocchezza. Una volta consegnato al magistrato di turno della Procura di Como, l'omicida ha ammesso le sue responsabilità, ma non ha ancora chiarito fino in fondo le motivazioni che lo hanno spinto ad un simile gesto. Durante l'interrogatorio ha ricostruito ciò che è accaduto nel cortile alle spalle della palazzina in cui i due abitavano.

Al momento si trova nel carcere di Como, mentre gli inquirenti portano avanti le indagini per fare chiarezza sulla faccenda.