Da donna tradita, lo condanna e chiede scusa al posto suo per l'atroce femminicidio che ha commesso il marito, ma non lo abbandonerà d'ora in avanti. La pensa così Maria Cagnina, moglie di Antonino Borgia, il 51enne che a Partinico nel palermitano, ha ucciso con dieci coltellate e altre bastonate la sua giovane amante, la 30enne Ana Maria Lacramioara Di Piazza che aspettava un figlio da lui.

L'omicidio è stato compiuto la mattina dello scorso 23 novembre. Borgia, dopo aver lavato il furgone sporco di sangue della ditta di proprietà della moglie che installa piscine, come se niente fosse accaduto, è andato ad alcuni appuntamenti di lavoro, e dopo pranzo si è anche concesso una pausa dal barbiere. Sua moglie, intervistata da NewsMediaset e da Repubblica nel giorno dei funerai di Ana, ha detto che non lo lascerà solo.

La moglie dell'omicida, 'Una giornata di follia'

'Una giornata di follia, non la so spiegare diversamente': Maria Cagnina, non è solo una moglie tradita, è una donna che ha scoperto di avere "un mostro, un orco" accanto, secondo le parole da lei pronunciate nel corso dell'intervista concessa a NewsMediaset.

Eppure, a distanza di pochi giorni dal brutale femminicidio di cui suo marito Antonino si è reso responsabile, attribuisce il delitto a "un momento di follia" dell'uomo. Non sa spiegare altrimenti ciò che è accaduto.

La donna ha raccontato che per 18 anni ha avuto al suo fianco il marito che aveva sempre sperato di avere accanto. In un'intervista a La Repubblica, ha descritto la loro come una relazione idilliaca e perciò non ha mai sospettato una relazione extraconiugale. Il 'suo' Antonino, quello che lei conosce, non sarebbe mai stato capace di fare male a nessuno. "Mi risulta ancora ora difficile capire come l'abbia potuto fare, cosa gli sia passato per la mente in quella mattinata folle. Chiedo scusa ad Ana, al bambino, a tutto il mondo per quello che ha fatto, non è giustificabile e deve pagare", ha detto.

Ciononostante non lo odia e non lo abbandonerà: "Mi potete criticare, potete dire tutto quello che volete, ma lui è il padre dei miei figli e non resterà solo", ha detto la donna, scossa ma mostrandosi ferma nel suo convincimento.

Maria ha raccontato che nei giorni prima dell'omicidio, Antonino era taciturno, oppure, se parlava, vagheggiava l'idea di trasferirsi in America. Lei, mai avrebbe potuto pensare una cosa del genere, ma si pente di non averlo spinto a parlare. Se avesse insistito, avrebbe saputo, e allora, a suo dire, la cosa si sarebbe risolta diversamente. Ana, ha detto la donna non meritava di morire: suo marito ha distrutto due famiglie. Se, da donna a donna, potesse parlare con la mamma dell'uccisa, le direbbe che sono entrambe vittime.

Autopsia e indagini

L'autopsia sul corpo della povera Ana, che era di origini romene ma era stata adottata molti anni fa da una famiglia della zona, ha confermato che la 30 enne era incinta. Aspettava un maschietto ed era al quarto mese. Il medico legale ha potuto riscontrare che la giovane donna è stata colpita da Borgia con almeno dieci coltellate e quella letale l'ha raggiunta alla gola. Ana lascia un bambino di 11 anni che aveva avuto da una precedente relazione con un uomo maghrebino che non aveva voluto riconoscerlo.

Borgia si trova in carcere, come disposto dl gip che ha rigettato la convalida del fermo ma ha emesso la misura cautelare. Ha confessato il femminicidio dopo molte ore di interrogatorio, incalzato dalle domande e dalle visione delle immagini di una telecamera di sorveglianza al cancello di una delle ville di Balestrate davanti la quale c'è stata la prima colluttazione tra i due.

Nella sua confessione, l'uomo ha sostenuto che Ana lo ricattava, gli chiedeva soldi: se non li avesse avuti, avrebbe raccontato tutto alla moglie. Ma la sua versione diverge da quella delle amiche della giovane donna secondo le quali Ana, senza lavoro, aveva chiesto a Borgia 3 mila euro per fare visite e accertamenti dovendo portare avanti una gravidanza difficile. Voleva tutelare l'uomo che amava: alle amiche non aveva rivelato l'identità del padre del bambino, E mentre lui infieriva su di lei, ha gridato: 'Fermati, il bambino, io ti amo'.

Denunciato dalla prima moglie 20 anni fa

Borgia sembrerebbe un uomo dalla doppia personalità: 20 anni fa, infatti, era stato denunciato dalla prima moglie, Michelle Armino.

Il ritratto che la donna fa del reo confesso è completamente diverso da quello restituito da Maria Cagnina. Secondo la prima moglie, era un violento che alzava le mani su di lei. Una condotta che la spinse a separarsi.

Arminio lo avrebbe anche più volte denunciato ma senza un seguito giudiziario perché i reati caddero in prescrizione. L'ex moglie l'ha descritto anche come un prepotente e un maschilista, uno che durante la vita matrimoniale rincasava tardi e veniva giustificato dai familiari anche di fronte alle relazioni extraconiugali scoperte. Tuttavia, la notizia dell'omicidio l'ha sconvolta: neanche lei lo immaginava capace di arrivare a tanto.