Il primo cittadino di Napoli Luigi De Magistris ha smentito categoricamente quanto affermato il 14 aprile dai dati divulgati dal Presidente della Regione Campania, secondo cui nel quartiere del Vomero si sarebbe registrato un picco di positivi al Coronavirus. Ha affermato che nella zona collinare della città partenopea non esiste alcun focolaio e ha accusato la Regione di non aver risposto prontamente al suo appello di isolare i soggetti risultati positivi. Secondo De Magistris, quello di De Luca è solo un procurato allarme.
L'analisi dei dati in possesso del primo cittadino napoletano
Il sindaco di Napoli ha messo a confronto i dati divulgati dal Presidente della Regione Campania con quelli che quotidianamente riceve dalle autorità sanitarie predisposte al monitoraggio della situazione di emergenza. Ha affermato che, da questa analisi dei dati ricevuti, può dichiarare con assoluta certezza che la situazione del Vomero non è critica come descritta da De Luca. Ha escluso categoricamente la presenza di un picco di contagi al Vomero, parlando solo di contagi all'interno di alcuni nuclei familiari della zona.
De Magistris attacca Vincenzo De Luca
Luigi De Magistris non ha risparmiato attacchi di natura politica verso Vincenzo De Luca.
Ha affermato che, prima di mettere in allarme una città e di gettarla nel panico più totale, bisognerebbe accertarsi della reale situazione. Le sue parole sono state: "Prima di dire che c'è un focolaio in un quartiere, si dovrebbe avere cognizione serietà e buon senso onde evitare inutili allarmismi". Nel suo attacco ha anche parlato della poca attenzione che la Regione ha rivolto a quelle persone risultate positive e lasciate in isolamento nelle proprie abitazioni.
È stato questo comportamento, secondo lui, a determinare inevitabilmente la diffusione del contagio all'interno di nuclei familiari ristretti.
De Magistris ha fatto numerosi appelli affinché queste persone venissero allontanate dai propri familiari e trasferite in luoghi di isolamento appositamente creati per frenare la diffusione del contagio.
Ha inoltre ribadito più volte che le sue parole sarebbero rimaste inascoltate e che, se gli si fosse stato dato ascolto, la situazione oggi sarebbe stata nettamente migliore. Questo perché, ha concluso il sindaco di Napoli, almeno 300 casi si sono registrati all'interno dei nuclei familiari con la presenza di positivi in quarantena nella stessa abitazione.