Il fisioterapista e sociologo Giuseppe Celesti ha rilasciato un'intervista a Orizzonte Scuola nella quale ha spiegato perché secondo lui i banchi singoli menzionati nelle linee guida del ministero dell'Istruzione per il rientro a scuola siano controproducenti.

In sintesi, Celesti ritiene non solo che queste sedie possano generare problemi nella postura agli alunni, ma anche che sotto l'aspetto sociologico vadano a contrastare con la socializzazione, un aspetto fondamentale nel percorso di crescita degli adolescenti.

Azzolina: 'I banchi singoli permettono di recuperare spazio'

Stando alle ultime dichiarazioni della ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, il rientro a scuola a settembre sarà diverso da quello degli anni precedenti. Tra le novità che verranno introdotte per rispettare le norme di sicurezza anti-Coronavirus, ci sarà l'adozione dei banchi singoli al posto di quelli doppi tradizionali.

La ministra, intervenuta a Radio 24, ha sottolineato che: "I banchi singoli di nuova generazione fanno guadagnare metri e saranno la priorità di intervento per molti istituti". Per quanto riguarda l'acquisto e la distribuzione di questi nuovi arredi scolastici, ha aggiunto: "Ci darà una mano il commissariato straordinario per l'emergenza".

I banchi singoli però non verranno introdotti in tutte le scuole, ma solo in quelle che presentano maggiori difficoltà in una corretta gestione degli spazi.

Banchi singoli, Celesti: 'Distanziare a scuola è antitetico'

Il fisioterapista e sociologo Giuseppe Celesti, raggiunto da Orizzonte Scuola, si è detto contrario all'adozione dei banchi singoli: "Distanziare a scuola è antitetico. La scuola deve avvicinare, specie in un momento come questo quando la solidarietà è fondamentale per affrontare ogni tipo di virus".

Lo specialista ritiene che le sedie singole vadano contro questa finalità, poiché si rischia di "sterilizzare le persone dal punto di vista sociale". Dunque, si tratterebbe di una sorta di annichilimento sul piano relazionale prima ancora che su quello sanitario.

'Questa sedia sembra una piccola gabbia, sia pure dorata'

In veste di fisioterapista, Celesti si è soffermato anche sulla postura che gli studenti dovrebbero assumere una volta accomodatisi nei cosiddetti banchi singoli. Ha ricordato che la postura ideale è quella che consente di muoversi spesso e di cambiare posizione. Quest'esigenza verrebbe meno con i nuovi arredi scolastici.

"Non va bene - afferma lo specialista - c'è uno spazio limitato tra la sedia e l'appoggio e non c'è dinamica. Vanno bene per una conferenza o per un seminario - aggiunge - ma non per un intero anno scolastico".

Siccome queste sedie presentano il tavolino molto vicino alla seduta, Celesti sostiene che non siano adatte per la scuola perché ostacolano i movimenti: "Sembra una piccola gabbia, sia pure dorata".

In alcuni casi, inoltre, alcuni studenti potrebbero avere maggiori difficoltà rispetto ad altri. La struttura fissa del banco obbligherebbe, per esempio, un ragazzo piuttosto alto a tenere le gambe flesse senza poterle distendere. Gli alunni più robusti, invece, potrebbero avere problemi nell'entrarci. Il fisioterapista ha poi evidenziato che, alla lunga, queste sedute potrebbero creare problemi circolatori o "interessare anche il nervo sciatico".

Facendo un confronto con i banchi tradizionali, il medico ha ricordato che questi permettono agli adolescenti di alzarsi o di avvicinare e allontanare il banchetto a seconda delle singole esigenze.

I banchi singoli potrebbero essere 'diseducativi'

In qualità di sociologo, Celesti ha parlato anche degli eventuali risvolti relazionali e sociali che potrebbe avere l'introduzione dei nuovi banchi singoli: "Sul piano sociale è ancora peggio - ha detto a Orizzonte Scuola - Si produce una chiusura relazionale, poiché si viene a perdere la complicità nel rapporto tra adolescenti".

Verrebbe a cadere, quindi, l'elemento della condivisione durante l'esperienza scolastica, ma anche del confronto: "Il banco condiviso crea rapporto paritario, produce anche conflitti". Tutte situazioni che sono alla base della maturazione dell'individuo: "L'esperienza conflittuale non va mai bypassata - ha ricordato lo studioso - perché fa crescere".

Secondo il fisioterapista con il banco singolo si andrebbe a impoverire il rapporto relazionale e si esalterebbe l'individualismo, circostanza che lo renderebbe un elemento "diseducativo".

'Il bullismo si affronta in altra maniera, non dividendo i banchi'

A coloro i quali sostengono che le sedie singole a scuola possano rappresentare un elemento utile nella lotta al bullismo, Celesti ha risposto così: "Il bullismo si affronta in un'altra maniera, non certo dividendo i banchi.

Il banco dà invece la possibilità di mettere persone di etnia, cultura e lignaggio diversi in una comunicazione profonda".

Il sociologo ha evidenziato quanto sia importante per i ragazzi socializzare, conoscersi, capire quali sono le eventuali differenze sociali che intercorrono tra di loro, e anche avere delle discussioni. Fa tutto parte del processo di maturazione: "Togliere la poesia del litigio dell'ultimo centimetro - ha chiosato Celesti - è un delitto morale e spirituale".