Dopo il film Via col Vento e i cioccolatini Moretti, ora sono gli scacchi a finire nel banco degli imputati a causa di una presunta discriminazione razziale. Nel gioco, infatti, i primi a muoversi sono sempre le pedine bianche. Cosa che, ovviamente, non implica che le pedine nere perdano sempre, ma questo non è bastato a 'salvare' il gioco dalle accuse. A lanciare la questione è il portavoce della federazione australiana di scacchi John Adams, che in un tweet ha affermato di essere stato contattato dalla Abc per commentare il presunto razzismo insito al gioco.
'Abc si è fatto l'idea che gli scacchi sono razzisti'
John Adams ha dato il via a un vero e proprio dibattito sul web dopo aver annunciato di essere stato contattato dall'emittente giornalistica Abc per commentare la questione: "Ho appena ricevuto una telefonata da un produttore di Abc di Sydney in cerca di una dichiarazione in merito al gioco degli scacchi. Secondo l'Abc infatti gli scacchi sono razzisti, in quanto il bianco muove sempre prima del nero". Nel suo messaggio, il portavoce non ha espresso un commento sulla questione ma ha di fatto dato il via a una vera e propria discussione social. Ma in realtà non è la prima volta che gli scacchi vengono accusati di discriminazione razziale: l'anno scorso, infatti, la campionessa olandese Anish Giri e il campione norvegese Magnus Carlsen avevano pubblicato online un video di una partita che iniziava con la mossa della pedina nera.
Il tutto accompagnato da una didascalia emblematica, che recitava: "Abbiamo infranto una regola del gioco oggi per cambiare le menti domani".
Sulla questione è intervenuto Karpov, leggenda degli scacchi
Il dibattito conseguente alla comunicazione di Adams, come detto, è molto ampio a tal punto che anche la leggenda degli scacchi Karpov ha deciso di esprimere la sua opinione.
L'uomo, che durante la sua carriera ha vinto numerosi titoli mondiali ed olimpionici nella disciplina, ha definito la polemica "folle". Sulla stessa linea anche Kasparov, altra leggenda del gioco che ai microfoni della Abc ha consigliato di cambiare disciplina: "Se siete preoccupati del fatto che gli scacchi possano essere razzisti, per favore dedicati a Go (gioco cinese, ndr) dove a muovere per prima è la pedina nera".
L'uomo ha infine invitato il giornalismo d'inchiesta ad abbandonare la ricerca del razzismo negli scacchi, per dedicarsi ad altre questioni. Una polemica che, francamente, lascia abbastanza perplessi: in un mondo in cui il razzismo rappresenta (specie in diverse realtà del globo) una vera e propria piaga sociale, sarebbe più opportuno dedicarsi a battaglie più importanti rispetto a una crociata contro il gioco degli scacchi. Dove, fra l'altro, il bianco e il nero sono colori scelti a causa della loro vistosa differenza, che rende le pedine più immediatamente riconoscibili.