A Torino una donna ha aspettato una visita oculistica per 226 giorni, ovvero più di sette mesi. Al suo arrivo in ambulatorio ha dovuto attendere oltre due ore il medico. Che però non è mai arrivato, in quanto assente. Una dottoressa presente si è offerta di sostituirlo per poter comunque effettuare la tanto aspettata visita. Ma non è stato possibile: a questa soluzione, infatti, si è opposto un coordinatore della struttura.
Teresa, la protagonista (suo malgrado) della vicenda, non è però riuscita neanche a prenotare una nuova visita: "Non c'è più un posto libero fino al 2021", le è stato detto dagli impiegati della struttura.
Il fatto è avvenuto lo scorso 22 luglio
A raccontare la vicenda è il quotidiano 'La Repubblica', che ha sentito la donna e il marito. Teresa, 69 anni, ha subito da poco un intervento agli occhi. Presenta anche delle difficoltà a camminare a causa di un intervento a un ginocchio. Il marito Antonio racconta: "Abbiamo telefonato all'ambulatorio per verificare che fosse tutto confermato visti i problemi legati al coronavirus.
Non ci è stato comunicato alcun rinvio. Mia moglie ha subito una operazione a un ginocchio e per questo ha difficoltà nel movimento e non volevo che uscisse per niente". Mercoledì 22 luglio la coppia dunque si è presentata all'ambulatorio convinta di poter effettuare la visita. Una volta sul posto, sono stati effettuati tutti i controlli di routine anti-covid. Una volta misurata la febbre e compilati i moduli, la coppia ha aspettato la visita nella sala d'attesa. Visita che, però, non c'è mai stata.
'Dopo due ore di attesa un coordinato ci ha detto che il medico era assente'
A raccontare quanto avvenuto nell'ambulatorio è Antonio: "Dopo due ore di attesa, si presenta una persona che dice di essere un coordinatore.
Ci avvisa che il medico non c'è. Mi arrabbio e gli dico che una alternativa ci sarebbe dovuta per forza essere. In un'altra stanza ci sono due dottoresse, probabilmente oculiste visto che una delle due si offre di visitare mia moglie. Tuttavia il coordinatore si oppone e dice che non può funzionare in questo modo, ma che devo per forza prendere un nuovo appuntamento. Ma non sono riusciti a darcene. Mi hanno solo dato un foglio con il quale poter fare richiamo". La coppia, 48 ore dopo il fatto, si è rivolta a Federconsumatori che ha contattato l'Asl senza però ricevere ancora risposta. A dirlo è Giovanni Prezioso, Presidente della Federconsumatori Piemonte: "Abbiamo presentato reclamo e cercato anche di sentire l'Asl Città di Torino, ma non abbiamo ancora ricevuto risposte.
Incredibile il fatto che l'Asl si sia rifiutata di dare il servizio alla signora nonostante la presenza di medici che si erano detti disponibili. Chiederemo che la donna abbia la sua visita il prima possibile e, a causa del disservizio, anche i danni all'Asl".