Inizia un lungo percorso riabilitativo per Alex Zanardi, il campione paralimpico che lo scorso 19 giugno è rimasto coinvolto in un terribile incidente con la sua handbike. In questi giorni è stato trasferito in un centro riabilitativo a Villa Beretta, Lecco. Per più di un mese ha trascorso la sua degenza all'ospedale Le Scotte di Siena. A parlare della sua attuale situazione è stato il dottor Franco Molteni, che lo ha in cura. Ha definito il percorso di Alex come una scalata dell'Himalaya, molto complicato, ma non impossibile.
La speranza c'è, ma bisogna rimanere cauti
In un'intervista al Corriere della Sera, il dottor Molteni ha parlato della delicata situazione in cui versa Zanardi. Bisogna essere realisti e rimanere cauti, ma non bisogna mai perdere la speranza. Alex è un'atleta incredibile. Ha già superato un'altra importante sfida nella sua vita e bisogna credere che ce la farà anche questa volta. Il percorso che dovrà affrontare sarà molto lungo e complicato. L'ex pilota di Formula Uno è reduce da tre interventi, due alla testa e uno al viso, per la ricostruzione di tutte le ossa andate distrutte durante l'impatto con il camion. Il dottore, insieme al suo staff, faranno il possibile. 'Una cosa la sappiamo: siamo molto determinati.
I miracoli non li fa nessuno, ma faremo tutto ciò che sarà possibile fare, come facciamo sempre con i nostri pazienti.'
Franco Molteni è a capo dell'Unita operativa complessa di recupero e riabilitazione di Villa Beretta. Si occupa di pazienti con gravi lesioni cerebrali e midollari, persone costrette a scalare montagne altissime per poter imparare dall'inizio a rifare i piccoli gesti quotidiani.
Sulle condizioni di Zanardi ha stretto un patto con la moglie e il figlio: saranno loro a dirgli quando comunicare le eventuali novità alla stampa e al pubblico.
Zanardi e la forza della moglie Daniela e il figlio Niccolò
La forza per Zanardi arriva anche dalla sua famiglia. La moglie Daniela e il figlio Niccolò non lo lasciano solo un attimo, dandosi il cambio in ospedale per fargli sentire tutto il loro affetto e il loro calore.
Entrambi sono convinti che l'uomo che hanno accanto, anche questa volta, ce la farà. Le speranze aumentano ogni giorno di più, soprattutto dopo che i medici hanno dichiarato Alex non più in pericolo di vita. Il percorso sarà comunque lunghissimo. "Con la mamma abbiamo fatto tutti i giorni la spola, trecento chilometri al giorno tra andata e ritorno", queste le parole di Niccolò al Corriere della Sera. Ora che Alex non è più sedato, possono anche parlargli, per dargli stimoli. "Noi diamo gli stimoli affettivi, i medici quelli neurologici".