Un paziente è ricoverato presso il reparto di Malattie Infettive dell'ospedale di Alessandria con una encefalite provocata dalla febbre dei Nilo occidentale (West Nile virus). Si tratta del primo caso diagnosticato quest'anno in Piemonte. Secondo quanto riferisce la stampa locale e nazionale, la persona ricoverata presso il nosocomio alessandrino risiede nella stessa provincia.
Il caso è strettamente osservato dagli organismi regionali e dalla stessa Asl di Alessandria.
Attivata la ricerca del virus in tutte le donazioni di sangue
In Piemonte le autorità sanitarie hanno già attivato la ricerca del virus in tutte le donazioni di sangue, che possono essere un altro veicolo di diffusione del virus.
Il West Nile virus è un patogeno che fu identificato per la prima volta nel 1937 all'interno del distretto West Nile in Uganda, da cui appunto prende il nome. Nel 1994 causò una prima epidemia in Algeria, poi due anni dopo il virus del Nilo occidentale fu trovato in Romania. Nel 1999 primi casi di infezione da febbre del Nilo furono riscontrati negli Stati Uniti, precisamente a New York.
Da qui cominciò a diffondersi nel continente americano e anche in Canada. I principali portatori del virus sono gli uccelli e le zanzare: queste ultime, secondo i ricercatori, farebbero proprio da ponte in quanto si alimentano sia del sangue degli animali che degli esseri umani. Dal 2008 al 2017 in Italia sono stati riscontrati 247 casi di virus West Nile. Secondo i dati diffusi dall'Istituto Superiore di Sanità quest'anno i numeri sono in aumento, in quanto dall'inizio del 2020 sono state diagnosticate 148 infezioni riconducibili alla malattia del Nilo occidentale, mentre 19 sarebbero i deceduti.
In provincia di Lodi 13 casi scoperti negli ultimi giorni
Il West Nile virus è presente anche in Lombardia, dove negli ultimi giorni, in provincia di Lodi, sono stati trovati 13 pazienti contagiati dal patogeno in questione.
Le persone ricoverate presentano sintomi diversi tra loro, per cui sono ospitati in reparti ospedalieri differenti. Il primario di Malattie Infettive del nosocomio lodigiano, Angelo Regazzetti, ha spiegati ai media che, al momento, non vi è una cura o un vaccino per poter contrastare la malattia del Nilo occidentale, per cui la cosa più importante da fare è la prevenzione. A tal proposito risulta molto importante eseguire periodicamente la disinfestazione delle zanzare comuni autoctone, in particolare del genere "culex pipiens". Il comune di Lodi ha fatto sapere di aver disposto interventi straordinari di disinfestazione e ha consigliato ai cittadini di svuotare i sottovasi e gli innaffiatoi dei giardini, in modo da poter ridurre ulteriormente il contatto con le zanzare.