Massimo Galli, infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano, fa il punto in un'intervista al Corriere della Sera sull'evoluzione della pandemia da Covid-19. Il professore - che guida il reparto di malattie Infettive - sottolinea che rispetto alla prima ondata la situazione di oggi non è paragonabile. Ci sono casi di ricovero, sottolinea, ma non situazioni gravi, come avvenuto in primavera. Galli fa poi un invito a vaccinarsi il prima possibile in autunno contro l'influenza stagionale.

Galli: 'I nuovi contagi in questa fase riguardano di più i giovani'

Galli, dal suo osservatorio, afferma che in questa fase i circa mille contagi che vengono registrati ogni giorno riguardano per lo più giovani che più raramente vanno incontro a una malattia grave. Questi nuovi positivi non arrivano in ospedale e sono spesso asintomatici. Il problema, sottolinea Galli, è che diventano loro stessi un veicolo di trasmissione del virus che potrebbero poi trasmettere a parenti più anziani. Per il professore servono ora delle quarantene fatte con intelligenza.

Sulla ripaertura delle scuole raccomanda cautela. Per le persone che devono rispettare le norme igieniche ben note di questi mesi ma anche per i politici.

Galli sottolinea che serve equilibrio in ogni campo e non fare un eccesso di chiusure, ma neppure un eccesso di aperture che ci farebbe tornare indietro.

Galli: 'Dobbiamo abituarci a convivere con questo virus per stare fuori dai guai'

Massimo Galli parla anche degli studi in corso sul virus e sulle sue varianti. Evidenzia che c'è una relazione tra l'infezione da Covid-19 e altre vaccinazioni come quella anti-pneumococco.

L'infettivologo spiega che è stato elaborato uno studio, pubblicato sulla rivista scientifica Vaccine, da cui si nota che si infetta di più con il Covid-19 chi non ha il vaccino contro il virus dell'influenza o lo pneumococco. I vaccinati sembrano avere maggiore protezione. Quindi il messaggio che Galli vuole fare arrivare è che in autunno 'è bene vaccinarsi il prima possibile contro infezioni da pneumococco e influenza'.

Per il professore, con questo virus dovremo avere a che fare per tanto tempo, quindi occorrerà tenere sempre presenti le buone norme come il distanziamento sociale e l'uso delle mascherine.

Galli, infine, parla anche delle terapie che stanno mostrando avere efficacia. Sostiene che nella prima fase della pandemia si sono provate tante soluzioni. Ad oggi, per il professore, l'unico farmaco antivirale che funziona nelle polmoniti è il Remdesivir. E evidenzia che danno buone risposte anche i cortisonici. Ma sottolinea infine anche che ci si muove in un contesto in cui tutto va verificato, anche i vaccini, sui quali, però, si dice ottimista.