Nel tardo pomeriggio di martedì 20 ottobre diversi colpi di pistola sono riecheggiati in un’azienda che si occupa di noleggio di autoveicoli nella zona industriale di Formello, comune a nord di Roma. I carabinieri della compagnia Cassia e quelli del Nucleo investigativo di via In Selci, immediatamente chiamati dai dipendenti della ditta, si sono trovati di fronte a una scena terribile: un uomo giaceva a terra ormai esanime, mentre un altro era gravemente ferito alla testa. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, sarebbe stato quest’ultimo ad uccidere il collega, prima di puntare l’arma contro di sé e sparare ancora per togliersi la vita.

Non si sa ancora cosa sia accaduto in azienda

L’uomo che è stato ammazzato a colpi di pistola sarebbe un imprenditore di 68 anni: i soccorritori l’hanno trovato accasciato in un ufficio della ditta di noleggio. Accanto a lui c’era il collega agonizzante, ancora con l’arma in pugno. Dopo aver ricevuto le prime cure, quest’ultimo è stato trasportato d’urgenza in ospedale, dov’è tuttora ricoverato in prognosi riservata. Le sue condizioni sono gravissime. Le indagini su quello che è accaduto in azienda si stanno svolgendo nel massimo riserbo: i carabinieri hanno sequestrato la pistola, per sottoporla agli esami balistici, e hanno svolto tutti i rilievi sul luogo del delitto, fino a tarda notte. A quanto pare sembra ormai certo che, dopo aver freddato il collega di lavoro, l’autore dell’omicidio abbia cercato di togliersi la vita, puntando la pistola alla tempia e premendo il grilletto.

I carabinieri cercano di individuare il movente del delitto in azienda

Al momento non si conosce il movente del delitto e del successivo tentativo di togliersi la vita del responsabile. I carabinieri che indagano sulla vicenda non escludono nessuna ipotesi: potrebbe essere scoppiato un litigio tra i due dovuto a motivi di lavoro, collegato anche alla difficile situazione in azienda, in seguito all’emergenza per il coronavirus.

Ma potrebbero anche essere sorti dei dissidi personali tra i due uomini, che potrebbero riguardare anche la loro sfera privata. I militari dell’Arma invece ritengono molto probabile che il gesto del dipendente che ha sparato fosse premeditato, visto che l’uomo si è presentato armato in ufficio. Bisogna ancora capire se la pistola utilizzata fosse regolarmente detenuta, oppure se l’uomo si fosse procurato l’arma appositamente per realizzare il suo folle proposito.

Sentiti dagli inquirenti tutti i colleghi che lavorano in azienda

Sull’ora del delitto [VIDEO] non ci sono dubbi: alle 18:30 tutti i dipendenti presenti in azienda hanno sentito i colpi di pistola e sono corsi nella stanza in cui si trovavano i due uomini coinvolti nella sparatoria. L’edificio è stato posto sotto sequestro per poter svolgere tutte le analisi necessarie, senza inquinare la scena del crimine. Al momento non si sa se i due abbiano avuto una discussione subito prima della tragedia e nemmeno se liti simili fossero avvenute anche in passato. Per chiarire il quadro in cui è maturata questa vicenda, gli inquirenti hanno ascoltato per ore i colleghi dei due e i responsabili della ditta: si è cercato di comprendere meglio il clima che si respirava in azienda, per capire se il movente sia da ricercare nell’ambito lavorativo. Inoltre sono stati sentiti a lungo anche i familiari dei due uomini, che hanno fornito ulteriori elementi sul caso.