Esplode il malcontento in Russia dopo l'annuncio della mobilitazione fatto da Vladimir Putin pochi giorni fa. Il numero uno del Cremlino ha ordinato attraverso un decreto il richiamo alle armi di trecentomila militari in riserva, in direzione Guerra in Ucraina, impedendo di fatto contestualmente agli uomini tra 18 e 65 anni di lasciare il Paese. Sempre più cittadini russi cercano in tutti i modi uscire dalla Russia, le mete più gettonate sono Turchia, Georgia e Armenia.
In particolare, nello stato con capitale Tbilisi si registrano lunghe file di auto al confine, anche fino ai dieci chilometri.
Il decreto di Putin: 'Avvio mobilitazione parziale'
Con un videomessaggio mandato in onda tre giorni fa, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato la firma di un decreto con effetto immediato, dichiarando la "mobilitazione parziale". Si tratterà di uomini che hanno già servito nell'esercito, con esperienza di combattimento e specializzazioni militari.
Confine con la Giorgia: file chilometriche, cittadini in fuga dalla Russia
Subito dopo l'annuncio di Putin, migliaia e migliaia di cittadini russi hanno preso d'assalto i confini più accessibili per evitare l'arruolamento militare.
Come riportato dalla BBC, file interminabili si registrano nei confini della Georgia, paese che non ha rapporti diplomatici con la Russia ormai dal 2008. Per tale motivo, diversi cittadini stanno cercando aggirare il confine passando dall'Armenia, stato che invece non richiede il visto per i residenti russi.
Secondo la BBC tentativi di fuga anche in Kazakistan
Secondo il governo di Mosca, la spiccata reazione della popolazione russa deriva dalla carenza di informazioni ufficiali, secondo le dichiarazioni di Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino. Si tratta spesso di uomini in età da arruolamento a lasciare il Paese. Sarebbero circa 70 mila i russi già fuggiti o che stanno escogitando un piano di fuga, secondo una stima dell'organizzazione non governativa Guide to the Free World.
Non solo il confine georgiano, secondo l'emittente britannica lunghe code sono presenti anche nel confine con il Kazakistan.
Il ministro degli esteri tedesco Baerbock: 'Nostro obiettivo è aiutare le persone'
Conseguenza inevitabile all'aumento cospicuo del flusso di persone che passano il confine, è sapere con precisione quali paesi sono disposti ad accogliere la grande massa di cittadini russi in fuga da Mosca. Già in queste settimane, Estonia, Lettonia e Lituania hanno impedito l'ingresso anche per motivi turistici. Come detto, anche la Georgia non concede visti ai cittadini russi a causa dei pessimi rapporti diplomatici. Helsinki, che con la Russia condivide una frontiera di 1.300 chilometri, ha annunciato che limiterà 'in modo significativo' l'ingresso dei russi. Infine, importanti le dichiarazioni di Annalena Baerbock, ministro degli esteri tedesco: "Stiamo pensando a come aiutare le persone, perché questo è il nostro obiettivo".