Continuano gli scontri in Georgia, nella capitale Tbilisi. Dopo le manifestazioni dei giorni scorsi, causate da una possibile messa in atto della legge anti-agenti esterni, una nuova manifestazione si è svolta nel corso della mattina del 14 marzo.
Sono settimane di tensione a Tbilisi, capitale e centro più importante della Georgia. Il Parlamento si è visto costretto a ritrattare il disegno di legge relativo alla questione ONG e agenti stranieri, a causa delle proteste pro-Europa. Martedì 14 marzo è stato il turno dei manifestanti filorussi, che hanno invaso la piazza centrale di Tbilisi.
La manifestazione è stata organizzata dal Movimento Conservatore, la più radicale tra le formazioni filo-russe attive in Georgia.
Manifestanti bruciano la bandiera dell'Europa issata in Parlamento
Atto con un forte significato ideologico quello compiuto dai militanti di estrema destra georgiani. L'organizzazione, nota all'interno del paese come il sistema di propaganda russo in Georgia, gode - secondo diversi analisti indipendenti - del favore del governo, che pur mantenendo pubblicamente le distanze, non ha fatto nulla per arginarlo.
Le centinaia di persone sono scese in piazza e, nella totale indifferenza della forze dell'ordine presenti, hanno sfilato il drappo europeo presente in Parlamento e l'hanno dato alle fiamme.
La stessa bandiera che strenuamente si difendeva durante le manifestazioni di pochi giorni fa, la bandiera sfoggiata da Nana Malashkia nonostante gli idranti, è diventata il segno che dimostra la profonda spaccatura politica e sociale in cui è sprofondata la Georgia nell'ultimo decennio.
Proprio il "Movimento" è tra i principali promotori della normativa contro gli “agenti stranieri”, di cui si parlava prima, appoggiata ovviamente dal partito di maggioranza al governo, Sogno Georgiano, e revocata a seguito delle oceaniche manifestazioni di piazza che vi si sono opposte.
Il presidente del parlamento georgiano, Shalva Papuashvili, ha accusato in maniera velata i manifestanti filoeuropeisti di essere dietro ai disordini, affermando che "il radicalismo si combatte col radicalismo".
Cos'è il Movimento Conservatore: valori tradizionali e un occhio alla Russia
I componenti di Movimento Conservatore si presentano come strenui difensori del credo ortodosso e dei valori tradizionali.
Lo hanno già dimostrato negli anni passati in alcune manifestazioni svoltesi a Tbilisi riguardanti la situazione dei diritti LGBTQ+ in Georgia. Nel Nel 2021, in occasione del Tbilisi Pride, sono stati protagonisti di un brutale pestaggio di massa ai danni degli attivisti e dei giornalisti che seguivano la manifestazione. Decine di persone vennero ferite, e un operatore del canale televisivo locale Pirveli, Lekso Lashkarava, morì a causa delle percosse. Le forze dell'ordine vennero accusate di essere rimaste a guardare.
Importante è anche la cosiddetta "questione russa", ossia la situazione che vede protagoniste due territori de facto indipendenti e riconosciuti solamente dalla Russia, de iure parte integrante della Georgia.
Si tratta dell'Abkhasia e dell'Ossezia del Sud. La contesa, iniziata nel 2008 con un'occupazione dei militari russi in territorio georgiano, ha portato all'interruzione delle relazioni diplomatiche tra i due paesi.
I componenti di Movimento Conservatore ritengono che solo attraverso il dialogo con la Russia sarà possibile riprenderne il controllo.
L'ex presidente georgiano Saakashvili dal carcere lancia l'allarme: "Sto morendo, sono stato avvelenato"
Ad aggravare la già tesa situazione in Georgia, sono arrivate le dichiarazioni di Mikheil Saakashvili. L'ex presidente georgiano è detenuto in una prigione di Tbilisi dal 2021, le sue condizioni di salute sono peggiorate negli ultimi mesi tanto da impedirgli in diverse occasioni di presentarsi alle udienze.
In un'intervista a Sky News UK, l'ex leader ha affermato: "Sono vicino alla morte, le mie ossa si stanno disintegrando, Sono stato avvelenato. Preparatevi alla mobilitazione". Di recente Saakashvili è stato trasferito dal carcere a un ospedale, in interviste precedenti aveva detto di essere stato picchiato durante la detenzione. Il governo della Georgia ha respinto tutte le accuse.
Dopo aver sostenuto politicamente l'Ucraina durante l'Euromaidan, nel 2021 Saakashvili rientrò in Georgia per sostenere l’opposizione alle elezioni di quell’anno. Fu arrestato e condannato per gli abusi di potere che avrebbe commesso quando era presidente.
La rivalità con Vladimir Putin nasce durante la crisi in Ossezia del Sud. La Russia accusò Saakashvili di mettere in atto una pulizia etnica in quei territori e avviò un’invasione totale del paese, che si spinse abbastanza vicino alla capitale Tbilisi.