Ipocondriaco e senza relazioni, il 46enne Andrea Tombolini di recente aveva avuto comportamenti autolesionistici e avrebbe dovuto sottoporsi a una visita psichiatrica. Al Carrefour di Assago, giovedì 27 ottobre, ha accoltellato sei persone uccidendone una, un dipendente dell'ipermercato, il 47enne Luis Fernando Ruggieri, con un coltello preso tra gli scaffali. La gip Patrizia Nobile ha convalidato l'arresto perché l'uomo è ritenuto privo di freni inibitori e "capace di manifestazioni di incontrollabile e brutale violenza". Le accuse sono di tentato omicidio e omicidio.
L'interrogatorio del killer di Assago
Il 46enne, disoccupato e taciturno, giovedì scorso alle 18.30 sarebbe entrato nell'ipermercato del centro commerciale di Assago, alle porte di Milano, con l'intenzione di ferirsi dopo aver coltivato pensieri suicidari non portati a termine. Poi, però, oppresso dalla "felicità degli altri", avrebbe deciso di scagliarsi contro sconosciuti per sopprimere la propria rabbia. Sette minuti di furia in cui ha sferrato colpi a caso, ferendo a morte Luis Fernando Ruggieri, addetto al servizio acque, ruolo che non prevede il contatto col pubblico. Ma lo scorso pomeriggio Ruggieri era alle casse per dare una mano ai colleghi.
"Se devo descrivere il mio sentimento, era di invidia: perché le persone che ho colpito stavano bene, mentre io stavo male.
Ritengo di avere un tumore e di dover morire. Quando ho visto che tra i clienti c'era un calciatore, ho provato invidia, perché lui stava bene e io male. L'ho colpito quindi con un coltello che avevo in mano e potevo fermarmi lì, invece non so cosa mi è preso e ho cominciato a colpire anche altre persone": sono queste le sue parole messe a verbale, dopo essere stato interrogato giovedì notte in ospedale alla presenza del tenente colonnello Domenico La Padula, del pm Paolo Storari e dell’avvocato d’ufficio Daniela Frigione.
Il calciatore a cui si riferisce è Pablo Marì, difensore del Monza ricoverato con una ferita alla schiena, operato e oggi, 30 ottobre, dimesso dall'ospedale. Mentre a immobilizzare l'accoltellatore è stato l'ex calciatore Massimo Tarantino. Il Tg1 ha trasmesso le immagini dell'accoltellamento riprese dalle telecamere di sorveglianza.
Assago, convalidato il fermo
Venerdì pomeriggio, Tombolini è stato nuovamente interrogato dalla gip Patrizia Nobile nel reparto di Psichiatria dell’ospedale San Paolo di Milano, dove resta detenuto. Il 46enne ha detto che gli sembra impossibile di aver fatto ciò che ha fatto, di non essere una persona violenta e di non avere precedenti penali. Ha ripetuto che gli sembra anche impossibile aver rovinato la propria vita, quella della persona uccisa e delle altre ferite. La gip ha convalidato l'arresto e disposto la custodia cautelare nello stesso reparto dove è piantonato per evitare fughe.
Nell'ordinanza, si sottolinea il carattere brutale dell'arrestato: "È difficile che non uccida ancora". Anche in assenza di tracce documentali di una storia psichiatrica, una furia del genere non sarebbe scaturita all'improvviso.
Il giorno prima della tragedia
Il giorno prima dell'assalto all'ipermercato, Tombolini era andato al Pronto Soccorso dello stesso ospedale San Paolo per poi allontanarsi prima della visita medica. Aveva lamentato cefalea a seguito di colpi che si era autoinflitto il 18 ottobre.
Il 46enne viveva con gli anziani genitori e proprio quel 18 ottobre il padre aveva chiamato la polizia perché il figlio, a seguito di una lite, aveva spinto la madre in cortile. All'arrivo degli agenti, la situazione sembrava essersi già tranquillizzata, ma una vicina avrebbe sentito il padre dire: "Io a 80 anni non voglio essere ammazzato da te". Quel giorno, il 46enne aveva chiesto di essere portato comunque in ospedale per una gastrite, ma in ambulanza all'improvviso si era preso a pugni in testa e al viso.
Allora gli era stata prescritta una visita psichiatrica che avrebbe dovuto fare ai primi di novembre.
Il giorno dell'arresto, in mattinata era stato sottoposto a una gastroscopia con sedazione, a seguito della quale, nonostante le rassicurazioni mediche, avrebbe iniziato a maturare pensieri ossessivi e ipocondriaci che avrebbero poi scatenato la furia omicida. Alla gip ha detto di aver consumato in passato droghe e di aver avuto problemi di alcolismo. Il Carrefour di Assago ha riaperto e sono stati lasciato fiori in memoria del dipendente ucciso.