Saman Abbas sarebbe stata uccisa con "modalità atroci". E' quanto emerge dall'autopsia svolta sul corpo della 18enne di Novellara (Reggio Emilia) scomparsa ad inizio maggio 2021 dopo aver rifiutato un matrimonio combinato in Pakistan, suo Paese d'origine. I resti della ragazza sono stati rinvenuti nelle scorse settimane nei pressi di un casolare abbandonato non lontano dalla sua abitazione.

Per la sua morte, al momento, ci sono cinque indagati (i genitori, uno zio e due cugini). Nella serata di ieri, venerdì 9 dicembre, la trasmissione Mediaset "Quarto Grado" ha dedicato ampio spazio al caso di Cronaca Nera.

L'autopsia sul corpo di Saman Abbas

Nelle scorse settimane, lo zio Danish Hasnain - sospettato di essere l'autore materiale del delitto - ha chiesto di parlare con gli inquirenti e ha indicato dov'era stato seppellito il corpo di Saman Abbas. Dopo le verifiche del caso, sono iniziate le operazioni di recupero della giovane, terminate nella serata di domenica 27 novembre. I resti della 18enne sono stati poi inviati al Labanof (laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell'Università degli Studi di Milano) per i necessari accertamenti medico legali.

Nonostante il responso del Dna non sia ancora arrivato non ci sarebbero dubbi in merito all'identità del cadavere.

L'autopsia, che si è conclusa nella serata di ieri, si è svolta nell'ambito dell'incidente probatorio recentemente disposto dalla corte di assise di Reggio Emilia e ha rivelato che il corpo di Saman Abbas era integro, ma saponificato. Una prima analisi esterna ha evidenziato abrasioni e scollamenti provocati dall'essere rimasto a lungo sotto terra. Come riportato da Fanpage.it il segno di violenza più evidente sarebbe un taglio all'altezza della gola. Saman - come dichiarato dall'avvocato Riziero Angeletti, parte civile Ucoii - avrebbe subito una morte con 'modalità atroci'. Non è stato però ancora definito come la ragazza sia stata uccisa.

Per questo motivo, sarà necessaria un'appendice di indagini che, ovviamente, sarà svolta alla presenza dei periti e dei legali delle parti in causa.

Necessari gli esami istologici sul corpo di Saman

Gli esami istologici saranno svolti sui tessuti e sugli organi della vittima sempre al Labanof e saranno fondamentali per una puntuale ricostruzione della vicenda e per comprendere se le ferite isolate sul corpo di Saman siano lesioni irrorate di sangue (e, dunque, almeno potenzialmente possano essere ricondotte a ferite d'arma da taglio) oppure scollamenti di tessuto avvenuti dopo il decesso.

Il laboratorio, coordinato dall'anatomopatologa Cristina Cattaneo, entro la fine del mese di gennaio 2023 sarà chiamato a depositare i risultati dell'autopsia.

Pochi giorni dopo, il 10 febbraio, invece, avrà inizio a Reggio Emilia il processo a carico di alcuni familiari di Saman. Lo zio Danish e i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq sono detenuti nel nostro Paese. Il papà della 18enne è stato arrestato a metà novembre in Pakistan e non è ancora stato estradato. La mamma della ragazza, invece, risulta tutt'ora latitante.