La candidatura di Roma per ospitare Expo 2030 ha ottenuto nelle scorse ore un avallo rlevante da parte del Bureau International des Expositions (BIE), l'organizzazione intergovernativa che coordinerà l'Esposizione Universale. Al termine di una visita ispettiva di sei giorni nella Capitale, il segretario generale del BIE Dimitri Kerkentzes ha dichiarato: "Appoggiamo fermamente la loro candidatura. L'Italia può farcela".
Cos’è il BIE?
Sarà il BIE, che riunisce 171 Stati membri, a decidere a novembre la città che ospiterà l'Expo tra sette anni. Oltre a Roma, sono candidate Riad (Arabia Saudita), Busan (Corea del Sud) e Odessa (Ucraina).
L'Expo 2030 - se assegnato a Roma - avrà il suo fulcro nel sito di Tor Vergata, che ospiterà anche la "Vela" di Santiago Calatrava, opera definita "fantastica" da parte di Kerkentzes.
L’opinione del presidente del comitato di Expo Roma 2030
Il presidente del comitato promotore di Roma Expo 2030, Giampiero Massolo, ha assicurato che non ci saranno differenze tra i paesi partecipanti, a prescindere dalle risorse a loro disposizione.
La visita della delegazione BIE ha avuto lo scopo di valutare la fattibilità dei progetti presentati nel dossier di candidatura di Roma, che includono la riqualificazione del sito di Tor Vergata e la costruzione di un nuovo capolinea della metro C. Durante la visita della delegazione BIE, l'Italia quindi ha avuto l'opportunità di dimostrare i progressi fatti nella governance e nell'implementazione di grandi progetti infrastrutturali.
L'andamento dell'ultima Expo organizzata in Italia (a Milano otto anni fa) rappresenterebbe una prova tangibile di questo: infatti la delegazione BIE ha sottolineato che l'Expo 2015 è stato un successo e ha dimostrato la capacità dell'Italia di organizzare eventi di portata internazionale.
Nell'occasione, il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha presentato il nuovo Codice degli Appalti, il quale ha l'obiettivo di semplificare le procedure burocratiche per la realizzazione delle opere necessarie.
I possibili effetti dell’Expo 2030
L'eventuale assegnazione a Roma della prossima Expo 2030 rappresenta potenzialmente un'importante occasione per l'Italia sul piano economico, generando potenzialmente - seppure in modo non permanente - circa 300.000 posti di lavoro e un aumento del 3-4% del PIL, pari a circa 50 miliardi di euro.