Oggi nel Foyer del Teatro alla Scala di Milano si è aperta la camera ardente per omaggiare il Maestro Maurizio Pollini, considerato uno dei più grandi pianisti del novecento e morto a 82 anni il 23 marzo scorso. Accanto alla moglie Marilisa e al figlio Daniele, c'erano il sindaco Giuseppe Sala, il direttore musicale Riccardo Chailly, il sovrintendente Dominique Meyer e l'assessore alla Cultura Tommaso Sacchi per accogliere ed omaggiare il feretro del Maestro che era coperto di rose bianche. L'omaggio musicale è stato eseguito dal Quartetto d'Archi della Scala che ha suonato la Cavatina Op.

130 di Ludwig van Beethoven e Langsamer Satz di Anton Webern. La cerimonia è iniziata alle ore 10, si è conclusa alle 14 ed in seguito ci saranno le esequie in forma privata.

Il ricordo di alcuni partecipanti alla camera ardente

Dominique Meyer, sovrintendente del Piermarini, conosceva Pollini perché quando lui era uno studente nella capitale francese il Maestro suonava un paio di volte all'anno in un teatro del luogo. Il grande lascito del famoso pianista è stato quello del far capire ai giovani la grandezza del mondo ed anche della cultura. Nel suo campo musicale è stato un vero rappresentante della cultura italiana, ha detto Meyer.

La sua peculiarità è che amava suonare ovunque: dalle fabbriche e le scuole, come faceva negli anni settanta, ai più grandi teatri.

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha ricordato di aver preso parte al suo ultimo concerto di un anno fa e di aver avuto la percezione che nonostante gli anni che aveva, quando suonava il pianoforte diventava un uomo senza età che aveva grandi qualità non solo per quanto concerne le abilità artistiche ma anche per le qualità umane.

Il sindaco Sala, sulla possibilità di intitolare una via o una piazza a Pollini, ha spiegato che occorre attendere per trovare un luogo che sia all'altezza della sua importanza per evitare di scegliere un luogo che non sia banale e non si adatti alla sua grandezza. Anche il Teatro alla Scala sta valutando come fare in modo che il grande pianista venga ricordato anche in futuro.

Le esibizioni al teatro alla Scala, le collaborazioni, l'impegno e le onorificenze

Il Maestro Maurizio Pollini ha suonato 168 volte al Teatro alla Scala di Milano negli anni che vanno dal 1958 (l'anno del debutto alla Scala) al 2023. Il 20 ottobre prossimo si sarebbe dovuto esibire nuovamente sul palco del Piermarini.

La collaborazione più duratura, cominciata nel 1969, è stata quella con Claudio Abbado. Successivamente ha collaborato con i più grandi maestri di musica: Riccardo Muti, Riccardo Chailly e Daniel Barenboim.

Un elemento peculiare del Maestro Pollini è l'essere riuscito ad unire arte, musica, società e impegno civile. Tra le numerose onorificenze c'è anche quella di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana conferitagli nel 2000 dal presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi.