Una recente indagine della Fondazione Libellula ha rivelato che il 56% degli adolescenti italiani tra i 14 e i 19 anni considera la gelosia una forma d'amore. Ma anche altre statistiche emergono dalla ricerca: due ragazzi su dieci non vedono l'isolamento del partner dai suoi amici come una forma di violenza, e quasi il 30% dei giovani non riconosce la violenza nel toccare qualcuno senza il suo consenso.
Miti pericolosi e mancanza di consapevolezza
Il sondaggio ha inoltre rivelato che per quasi il 20% degli adolescenti italiani, insistere per ottenere foto intime o isolare il partner dai suoi amici non è visto come violenza.
Questo dato mostra un pericoloso fraintendimento che può mettere i giovani a rischio, sia come vittime che come autori inconsapevoli di comportamenti inappropriati.
Secondo Fondazione Libellula, molti ragazzi giustificano questi atti come semplici dimostrazioni di gelosia o come gesti di amore possessivo, senza considerare che tali comportamenti spesso preludono a forme più gravi di abuso.
Inoltre, quasi tre adolescenti su dieci non riconoscono la violenza nel toccare qualcuno senza consenso. Questa mancanza di consapevolezza può sfociare in situazioni pericolose e alimentare una cultura di scarsa attenzione per il consenso, elemento essenziale per rapporti sani e rispettosi.
La necessità di un'educazione emotiva: prevenire relazioni tossiche fin dalla giovane età
Questi dati accendono una spia sull'importanza dell'educazione emotiva nelle scuole. Gli esperti sottolineano come la mancanza di consapevolezza rispetto alla natura dei comportamenti abusivi rischi di promuovere relazioni tossiche, non solo in adolescenza ma anche in età adulta.
Per rispondere a queste problematiche, la Federazione Misericordie della Toscana ha avviato il progetto ASSO Affettività. Si tratta di un programma educativo che mira a formare gli studenti di tutte le età e a ogni livello scolastico, per promuovere un'idea di amore basata su rispetto e consenso. Attraverso incontri e attività formative, il progetto insegna ai ragazzi a riconoscere e rispettare i limiti e i diritti altrui, contrastando la diffusione di pregiudizi e falsi miti sulle relazioni sentimentali.
Benedetta Ferreri, responsabile formazione delle Misericordie della Toscana, ha dichiarato che “i giovani sono spesso confusi su ciò che è un comportamento affettuoso e ciò che, invece, può risultare manipolatorio o violento”.
L’iniziativa parte dall’idea che una buona educazione emotiva sia fondamentale per evitare situazioni di violenza psicologica e fisica. Grazie ad attività pratiche e lezioni su temi come il consenso e il rispetto reciproco, gli adolescenti potranno sviluppare una maggiore consapevolezza su quali comportamenti non siano sani o rispettosi, aiutando così a prevenire la diffusione di dinamiche tossiche nelle relazioni.
Educazione e sensibilizzazione: una risposta necessaria
La Fondazione Libellula e altri enti impegnati nella sensibilizzazione contro la violenza di genere auspicano che i risultati di questa ricerca fungano da stimolo per le scuole e le istituzioni a promuovere progetti di educazione affettiva.
Questi programmi possono aiutare i giovani a distinguere tra comportamenti di amore sano e dinamiche di controllo, sviluppando così una mentalità più attenta e responsabile nei rapporti interpersonali.
Il progetto ASSO Affettività è un esempio di come l'educazione possa fare la differenza, guidando i giovani verso una comprensione più completa e consapevole delle relazioni. Promuovere la consapevolezza è fondamentale per evitare che gelosia e controllo si trasformino in episodi di abuso.