Il fatto dello scandalo succede a Venezia, stupenda città italiana, meta di turisti che giungono per visitarla da ogni parte del mondo. Quattro studenti giapponesi che frequentano l'università a Bologna, si trovano lì come turisti e, all'ora di pranzo, scelgono di consumare il loro pasto in zona Mercerie, proprio vicino alla caratteristica Piazza San Marco, consigliati dalla guida turistica, che però sceglie di mangiare altrove.
All'Osteria da Luca
Il ristorante si chiama Osteria da Luca. I ragazzi si accomodano, ordinano al cameriere quattro bistecche e quattro fritti di pesce, e prima di andarsene, come si fa sempre, chiedono il conto.
Con gran sorpresa se ne vedono presentare uno con 3 zeri. La somma da pagare è di 1.100 euro. Una cifra incredibile.
Presto sui social si sa del conto stratosferico
Il fatto diventa immediatamente mediatico, dopo che sui social viene denunciato da Marco Gasparinetti, portavoce del "Gruppo 25 aprile", piattaforma civica, che è stato informato dalla guida turistica che aveva accompagnato lì i ragazzi, e da loro ha ricevuto le prime contestazioni. Tornati a Bologna in treno, i ragazzi giapponesi, vittime di questo "furto", sporgono denuncia alla Stazione di Polizia, peccato che presentando soltanto la ricevuta del pagamento e non quella fiscale, siano costretti a pagare anche una multa. Quello che colpisce anche della vicenda, è anche l'ingannevole garanzia di serietà del ristorante che si evince dal marchio di qualità "Cibo di Venezia qualità", un logo dell'AEPE, una associazione promossa dal Comune di Venezia, esposto sulla vetrina del locale, a testimonianza del buon nome del posto, e concesso nel 2012.
L'AEPE si giustifica
Ernesto Pancin, Direttore dell'AEPE, si giustifica col fatto che in questi ultimi 5 anni nessuno ha mai espresso alcun tipo di reclamo. Se il Pancin però si fosse preso la briga di dare un'occhiata a Tripdavisor, sito che offre la possibilità ai turisti di testimoniare la propria esperienza presso un ristorante o altro luogo di turismo, avrebbe letto che l'Osteria da Luca era stato definito addirittura LUGUBRE.
Anche ad altri capita la stessa sorte
Tra il gruppo degli stessi ragazzi, tre loro connazionali si sono recati alla "Trattoria Casanova", sempre in zona. Più o meno per loro si è verificata la stessa situazione., 314 euro per due primi e un secondo. Anch'essi inoltre non hanno ricevuto alcuna ricevuta fiscale. A difesa dei consumatori giapponesi, vittime di questo scandaloso fatto, all'Osteria de Luca è stato imposto il pagamento di una multa di 14.000 euro.
Servirà a mettere in riga il turismo a Venezia, i commercianti, i ristoratori che chiedono somme stratosferiche per servizi non adeguati? Luca Veritti, chef del "Met", ristorante veneziano con 1 stella Michelin, dichiara che serve una garanzia nel rapporto qualità-prezzo, e tanti seri ristoratori come lui la pensano allo stesso modo. Brutta pubblicità per Venezia, proprio ora poi che arriva il Carnevale!