E' un progetto concepito dal Deutsches Historisches Museum di Berlino, e vincitore del Bando della Commissione europea quello che il visitatore può ammirare al Palazzo Reale a Milano sino al 2 giugno. La mostra The Desire for Freedom possiede i caratteri della internazionalità perché è il frutto della collaborazione dei 36 membri della Commissione Europea, e chi si reca a visitarlo vede opere di grandi artisti italiani ed europei.

Tra gli italiani opere di Enrico Buy del 1953, Emilio Vedova del 1964, Mario Schifano del 1963 dalla Fondazione Marconi, Mario Merz del 1968.

Sono 100 opere tra dipinti, collage, sculture, video e installazioni provenienti da 28 paesi diversi che si interrogano tutte sull'idea di libertà in Europa dal 1945 ad oggi e sono suddivise per temi quali ragione, utopia, consumismo, sostenibilità. Una sezione è dedicata ai bombardamenti nucleari sul Giappone.

L'esposizione colpisce per la molteplicità e l'originalità delle creazioni. All'ingresso, di Yinka Shonibare è l'opera 'L'era dell'Illuminismo Adam Smith 2008'. L'artista ha realizzato un manichino vestito con gli abiti di un aristocratico del 700, che davanti ad una libreria carica ha in mano una pagina su cui è scritto "gli interessi del libero mercato hanno prevalso e sono state cancellate le singolarità".

Christina Boltanski in un'opera del 1987 ha raccolto le foto dei suoi compagni di liceo degli anni 30, per l'esattezza il Liceo Chases e le ha messe a confronto con le foto degli stessi radunati nell'ottobre del 1941-42 e deportati . Sono sempre gli stessi, ebrei viennesi. Tale opera proviene dal Moderner Kunst Stiftung Ludwig.

Ispirata ai bombardamenti atomici sul Giappone c'è l'opera di Jean Tinquely del 1963 dove si vede una bicicletta da bambino accartocciata e fusa per le altissime temperature sopra un secchio di quegli anni fatto con le stesso fasciame di una botte.

Ma i loghi della mostra sono due. L'opera dei guanti di gomma e smalto per unghie.

Casalinga-seduttrice di Aurora Reinhard 'Eva +Maria', opera interessante perché da un punto di vista compositivo sono tanti guanti da sera lunghi posti uno sopra l'altro, e il collage di Wolf Vostell 1968 'Bombardiere di rossetti' Un collage delle dimensioni 90x125 che rappresenta una foto storica di B52 dalle cui pance cadono bombe fatte con rossetti. Otticamente l'imitazione è perfetta, poi vai a leggere e trovi questa dicitura ' Voli a lungo raggio. Rossetti. Sganciare beni di consumo' Allora riguardi il collage e scopri che quelle bombe, almeno così sembravano da lontano, da vicino sono in realtà rossetti.

C'è anche un'opera di N. Eugonopoulos dal titolo 'Guerra Civile' del 1948. Sono due prostitute con abiti sconci che vengono trapassate da una lancia, ma hanno nell'andamento tutto il coraggio e l'orgoglio di essersi battute contro la dittatura.

Una mostra da vedere per gli stimoli alla riflessione sulle tematiche politiche e sociali che hanno contraddistinto il secondo Novecento e da osservare con attenzione perché molte di queste segneranno la storia del nostro prossimo futuro.