Bisognerà attendere ancora del tempo per conoscere chi il 2 marzo 2014 alzerà la tanto ambita statuetta degli Oscar al Dolby Theater di Hollywood, ma alcuni nomi sono già stati resi noti. Si tratta dei vincitori alla carriera ed i premi speciali.

Quest'anno il premio, denominato Honorary Governors Awards, sarà consegnato ad Angela Lansbury, nota al grande pubblico anche per la fortunata serie televisiva La Signora in giallo, Steve Martin, brillante attore di commedie ed ora anche romanziere di successo, ma soprattutto all'italiano Piero Tosi, storico costumista di Luchino Visconti con il quale ha collaborato alla realizzazione dei costumi per i celebri film Gattopardo e Morte a Venezia.

Il celebre connazionale, ora ottantaseienne, riceve così una giusto riconoscimento per la sua gloriosa carriera che l'ha visto sfiorare il tanto agognato Oscar per ben 5 volte.

Accanto agli Oscar alla carriera è stato designato anche uno speciale assegnato all'attrice americana Angelina Jolie per le sue numerose attività umanitarie. Un ennesimo riconoscimento per il suo impegno verso i più bisognosi, da affiancare alla sua professione già gratificata da una statuetta come attrice non professionista per Ragazze interrotte.

La cerimonia di consegna si terrà a Hollywood il 16 novembre prossimo, ma naturalmente i premiati parteciperanno alla serata di gala di marzo, presentata questa volta da Ellen Degeneres, già in questa veste nel 2007, per ricevere i meritati applausi.

L'Italia, intanto, in questi giorni ha selezionato la pellicola da candidare per la categoria dei film stranieri. La scelta è caduta su La grande bellezza di Paolo Sorrentino con Toni Servillo, Carlo Verdone e Sabrina Ferilli, ma soprattutto la città eterna, come protagonista.

Presentato come erede spirituale della Dolce Vita di Federico Fellini, spera di seguirne i fasti e di affascinare il pubblico d'oltreoceano con la fotografia di una Roma crepuscolare e struggente e le sue notti un po' eccentriche.

Bisognerà aspettare fino il 16 gennaio prossimo per sapere se questo film farà parte della cinquina, che concorrerà al massimo riconoscimento e avrà fatto così breccia nella giuria americana, magari più sensibile al fascino del nostro bel paese, rispetto a quella dei nostri cugini d'oltralpe, che l'hanno sì apprezzato, ma non premiato.

Nel frattempo, sull'onda del successo ottenuto al Festival di Cannes, 9 minuti di applausi ed i buoni riscontri in Canada, sbarcherà nelle sale americane a novembre, sperando di ottenere non solo consensi favorevoli, ma anche qualcosa in più.