Nel libro "Menzogna, autoinganno, illusione",dell'autore D. Goleman, psicologo a Harvard, è analizzato l'aspetto dellapersonalità secondo la quale si tende a mentire a se stessi e agli altri sulle difficoltà esistenziali. Il libro sisofferma sulle "zone d'ombra" della mente umana che raccolgono tutti i dolori,le percezioni spiacevoli, gli aspetti negativi della storia personale, con iquali l'uomo non vuole confrontarsi per trarne, invece, utili insegnamenti.
Nel libro si legge della tendenza umana e della collettivitàad allontanare con le bugie i fatti spiacevoli riducendo la capacità generaledi affrontarli con coraggio, dignità e in modo risolutivo.
Il progresso el'apprendimento passano per la memoria e il ricordo degli avvenimenti, edessere consapevoli di ciò che è stato vissuto,con l'obiettivo di trarne utili insegnamenti per sé e a beneficio degli altri,mostra la sua importanza. Il libro esorta a ricordare ed elaborare le verità spiacevoli, richiamandol'attenzione sui particolari più vivi e importanti per raccogliere ciò che ènecessario e migliorare ciò che è andato male.
Dire la verità, agire in verità è il migliore modo di viverecrescendo ricchi di esperienza e di possibilità d'imparare da ogni fattovissuto. Il silenzio, l'omertà, le menzogne ottundono la coscienza e laconoscenza dell'uomo e lo deprivano della felicità di evolvere come esserepensante capace di agire e d'interagiremigliorandosi continuamente.
Le bugie raccontate a se stessi impediscono losviluppo della propria personalità, procurano paure ingombranti, offuscano ilgiudizio valutativo dei fatti accaduti, bloccano l'intelligenza, rallentano ilbenessere, ostruiscono i canali della comunicazione efficace, spingono albaratro più profondo dell'indifferenza e dell'egoismo, non evitano ildiffondersi dell'abitudinaria "negazionecollettiva".
Il libro offre al lettore un contributo per conoscere megliogli effetti tossici delle menzogneprodotte per nascondere fatti, travisare osservazioni, per mantenere unindebito arricchimento personale, e rivolgere poi l'attenzione al bisogno di unequilibrio dinamico della società che ha bisogno necessariamente della verità.La verità è curativa, rigenerante,rilassante, energizzante e abituarsi a precludergli la strada ogni volta checapita qualcosa di sconveniente, è un ottimo modo per eclissarsi nellacoscienza e impoverirsi tutte le volte che si smarrisce l'opportunità diriconoscerla a se stessi.
La verità unisce gli uomini, li aiuta a camminare sani e disponibili verso il prossimo,valorizza le qualità umane e distribuisce premi psicologici che evitanoaccelerazioni verso il disastro individuale e collettivo. La voce chiara e forte della coscienzaallenata in verità costruisce la speranza di agire con più correttezza per ilbene comune, spingendo alla comprensione profonda di se stessi che aiuta avedere nell'altro il riflesso di come stanno le cose in verità.
La verità deve essere l'abitudine di ognuno e nonl'autoinganno che distorce tutto e tutti, raccontando storie denigratorie chedistorcono i fatti e diffondono confusione, corruzione, condanna della morale edisaggregazione al bene.
Nel libro si parla di dolore e attenzione, meccanismimentali e comprensione della consapevolezza di sé, "segreti del sé",carattere e "stili nevrotici",costruzione della realtà, il sé collettivo e i pregi del raccontarsi bugie.