La Grande Bellezza, film di Paolo Sorrentino, ha pochi giorni fa trionfato alla notte degli Oscar, vincendo la tanto preziosa e ambita statuetta d'oro nella categoria "miglior film straniero". La brillante idea commerciale di sfruttarne l'onda da parte di mediaset e trasmetterlo, ha generato un seguito davvero inatteso. Recensioni e pareri improvvisati si sono sprecati per tutta l'Italia.

La grande bellezza o la grande bruttezza? L'Italia "televisiva" si è divisa. Pareri e recensioni improvvisate hanno fatto il giro dei social network. Tantissimi coloro che non avevano visto ancora il film, uscito mesi fa nelle sale, poichè troppo "lungo" e troppo artistico per riempire le sale, anche se gli incassi non sono stati comunque pessimi.

Lo squillo di fanfare della notte degli Oscar ha generato curiosità ed un rinnovato patriottismo conseguente alla vittoria dell'Oscar, Così, il popolo italiano si è riunito davanti alla tv la sera in cui La grande bellezza, fresco di premio ad Hollywood è stato trasmesso. Ed ecco che il popolo s'è lasciato andare al commento sociale, pronto e desideroso di dire la sua. Ma è una grande bellezza davvero oppure no? Ovvio che il pubblico televisivo, liberissimo di dire la sua, ma abituato ad un piattume dettato dalle fiction e dai programmi tv non è abituatissimo a confrontarsi con visioni un po' più, diciamo, impegnative. Quindi, in tanti pronti a massacrarne i tempi (tutt'altro che televisivi) e le metafore, girando canale magari a metà visione.

Dall'altra parte, quelli fin troppo convinti che un semplice riconoscimento come l'Oscar bastasse da solo a decretarne la grande bellezza di un film.

La grande bellezza, si è sedimentato tutto sotto il chiacchiericcio: il film vincitore del premio più celebre del mondo, l'Oscar, non per questo il più importante a livello cinematografico, inferiore probabilmente al festival di Cannes e Venezia come qualità e "neutralità" della scelta dei prodotti, ha fatto discutere, molto.

Tanto basta a Sorrentino e ai produttori per creare la curiosità e la voglia di vedere il film. Ovvero, altri incassi probabili. La grande verità è che "La grande bellezza" è un film tecnicamente ineccepibile, fotografato magistralmente e recitato da un'ottima squadra di attori, pieno di ambizioni in fase di sceneggiatura e di regia, aggrappata a carrellate ampie e musiche ariose e liriche in colonna sonora.

Il film, ha però la capacità (o l'incapacità) di reggersi nel mezzo ad un involucro noioso e spocchioso che riesce ad ammaliare visivamente e credersi onirico dietro il paravento del "felliniano", con una facciata di critica sociale e morale, non offrendo altro che macchiette contraddittorie nei suoi stessi personaggi, furbamente accattivanti, come tutto il film. La grande furbata sarebbe stato il titolo ad hoc per l'ultima opera di un ottimo, davvero ottimo regista come Sorrentino che ha provato a volare alto, bruciandosi al Sole come Icaro, ma senza cadere, anzi trionfando in un mare di mediocrità cinematografica del nostro paese.